[wpml_language_selector_widget]

Partager l'article

PIERRE HUYGHÉ

Variants

Un paesaggio mutante proiettato sul grande schermo, relitti arrugginiti abbandonati, sciami di mutanti rosa appesi agli alberi e altre strane escrescenze organiche che spuntano qua e là, alle curve dei sentieri spesso allagati… L’affascinante mise-en-abîme del paesaggio e ambiente naturale, ma soprattutto della perpetua metamorfosi del mondo vivente, il work in progress metà organico e metà digitale realizzato nel parco delle sculture del museo Kistefos, in Norvegia, da Pierre Huyghe ci fa vedere, oltre la realtà, le possibilità della realtà modificate dall’intelligenza artificiale.

Così, nel suo affascinante paesaggio mutante intitolato Variants, mescola realtà e finzione con un virtuosismo capace di turbare la nostra percezione. Frutto di una vera e propria simbiosi tra il vivente e il simulacro, la natura e il suo avatar – l’immagine in movimento e mutevole generata in tempo reale in situ –, questo paesaggio digitale è distribuito su un grande schermo installato in mezzo agli alberi, alla fine di un percorso che attraversa uno di questi luoghi improbabili, posti tra terra e acqua, della Norvegia, come una finestra aperta su un altro mondo, un mondo in gestazione, simile al mondo indeterminato dei sogni…

50a opera realizzata per il parco delle sculture dell’incredibile museo Kistefos di Jevnaker (a nord di Oslo), il paesaggio generativo di Pierre Huyghe spicca tra le sculture e le installazioni di Anish Kapoor, Claes Oldenburg, Olafur Eliasson, Jeppe Hein o Tony Cragg: travolgendo il nostro sguardo con la sua incessante e affascinante mutevolezza, sembra immergerci in un’altra dimensione, quella dell’indeterminazione, e farci passare dall’altra parte dello specchio, in una realtà alternativa.

Unendo il reale e il virtuale in un’interazione permanente, l’opera, situata sotto il parco, in un’isola un tempo inaccessibile e spesso allagata, mostra un paesaggio e il suo simulacro digitale sottoposto a mutazioni generate in tempo reale, in modo casuale, da un “ intelligenza artificiale” sottoposta alla stimolazione di sensori ambientali; gli elementi del mondo vivente (rumori, movimenti, fluttuazione dell’acqua, ecc.) alterando così il mondo virtuale, prima che quest’ultimo a sua volta contamini il reale: risultanti dalla stampa 3D mutazioni generative del paesaggio digitale (metamorfosando l’immagine scansionata del sito), forme mutanti e creature non identificate (escrescenze spugnose o metalliche, sciami e ossa denaturate, ecc.) emergono sul terreno o si ammassano tra gli alberi. Gli stessi oggetti 3D promettevano al tempo e ai cambiamenti di temperatura…

Un’ inquietante estensione del paesaggio reale attraverso il suo avatar digitale, di un ambiente fisico (che mescola il vivente e l’inerte) attraverso il suo doppio modificato artificialmente, dal gioco del caso e dalle infinite metamorfosi proprie del mondo virtuale… simulando, in situ e in vivo, le possibili variazioni di uno stesso mondo vivente in continua evoluzione…

Ibridando questo mondo vivente, a sua volta congelato, innevato, sommerso…, in perenne movimento, con le sue metamorfosi virtuali riprodotte in 3D per essere aggregate con elementi naturali, Variants attua una doppia “autogenerazione” – quella del virtuale da parte dei viventi e del vivente attraverso il virtuale, in un movimento altalenante permanente – tanto più inquietante che imprevedibile. Mentre la maggior parte delle “espansioni mutanti” impiantate sul sito possono essere assimilate ad artefatti, lo stesso non vale per le escrescenze ossee aggregate con lo scheletro di renna che giace e si decompone a terra, e ancor meno per le api che hanno colonizzato gli sciami posticci rosa sospesi ai rami…

Quando un work in progress che trasgredisce, anzi annichilisce, i confini del reale e del virtuale, ci fa vedere, con attenzione accresciuta attraverso il sovvertimento delle forme, la realtà così com’è e come potrebbe essere…

Kristefos – Museo d’Arte Moderna

41, Jevnaker, Samsmoveien, Norvegia

Fino al 16 ottobre

@Pierre Kistefos @Ola Rindal

https://www.kistefosmuseum.com/news/pierre-huyghe-is-the-artist-of-the-year-2022

Stefania Dulout