Nel 1951 Otto Steinert fotografò dall’alto il balletto sfocato delle auto attorno all’Arco di Trionfo; venticinque anni dopo, Jan Groover fotografò in sequenza auto in movimento. Una cattura della sfocatura risultante dal movimento (“motion blur”) che può sembrare obsoleta rispetto alle sfocature di messa a fuoco o prodotte dai filtri di cui oggi usiamo e abusiamo. Variante a seconda della moda e dei suoi usi (più o meno narrativi o atmosferici…), questa estetica dello sfocato appare fin dalle origini della fotografia, come testimoniano le 400 opere riunite nel nuovissimo museo della fotografia di Losanna, Photo Elysée.

Collections Photo Elysée
© Murielle Michetti-Baumgartner

Collections Photo Elysée
© Catherine Leutenegger Collections Photo Elysée
Dall’iconica Composizione al Personaggio e cesto su una spiaggia di Florence Henri (1930 circa) all’irresistibile veduta delle Alpi di Bernard Plossu (1970 circa), dai volti offuscati di Murielle Michetti-Baumgartner (2005) all’ipnotica Fire & Fury dalla serie Apocalyptic-Post (2022) di Catherine Leutenegger, ci immergiamo felicemente in quest’arte di mistificazione e idealizzazione.

© Nachlass Otto Steinert Museum Folkwang Essen
“Man Ray, che attraverso deformazioni, pose prolungate o aggiustamenti speciali che producono sfocature strane, spaventose, riesce a darci questa emozione così sottile che pochi sono riescono ad analizzarla… […] Fotografa i nostri desideri, fotografa i nostri sogni” si legge dalla penna di Claude Heymann (nel 1926) nel catalogo 1 che accompagna la mostra e passa in rassegna tutte le sfocature, dalla “sfuocatura pittorialista” degli esordi della fotografia alla “sfocatura contemporanea” passando per la “sfuocatura sperimentale” sfocatura delle avanguardie”.

© Photo Elysée – Fonds Jan Groover
Stéphanie Dulout
« Flou. Une histoire photographique » – Photo Elysée
PLACE DE LA GARE, LOSANNA, SVIZZERA
Fino al 21 maggio
- FLOU. UNE HISTOIRE PHOTOGRAPHIQUE, CATALOGO PUBBLICATO DA DELPIRE & CO / PHOTO ELYSEE