Spazi vibranti



Nato nel 1967 a Copenhagen e affiliato al movimento Light and Space, Olafur Eliasson ha fatto della luce e dei fenomeni cromatici la base per un’esplorazione della percezione e, soprattutto, della sua soggettività. Considerando la percezione dell’ambiente esterno (luce e buio, colori, profondità dello spazio e del tempo…) come intrinsecamente legata alla percezione di se stessi, del proprio corpo e della propria interiorità, l’artista, che pone lo spettatore/spettatore al centro dei suoi dispositivi, cerca di stimolare questa consapevolezza intensificando la realtà: La sua tavolozza, costantemente rinnovata e arricchita dai numerosi collaboratori del suo studio, è infinita: giochi di luce cangiante e diffrattiva, cascate e nebbie artificiali, prospettive troncate o demoltiplicate, colorazione artificiale di nebbie o fiumi. L’artista che, durante la Conferenza sul clima del novembre 2015, ha esposto davanti all’Assemblea nazionale dodici blocchi di ghiaccio riportati dal mare della Groenlandia, non ha finito di sorprenderci…
Stéphanie Dulout