Tra favola distopica e commedia di fantascienza, The Pod Generation di Sophie Barthes, con Emilia Clarke e Chiwetel Ejiofor pone una domanda delicata: e se fosse possibile esternalizzare le gravidanze e far nascere bambini in “pod”?


In un futuro descritto come “molto prossimo”, dove l’intelligenza artificiale è ovunque, una coppia – Rachel e Alvy – decide di avere un figlio. Ma invece di occuparsene da soli, cosa che sbilancerebbe la loro armonia di coppia e rallenterebbe l’ascesa professionale di Rachel, decidono di optare per una nuova soluzione tecnologica: far portare il bambino da un dispositivo esterno, una sorta di uovo elettronico, un POD. Con Emilia Clarke (Il Trono di Spade) e Chiwetel Ejiofor (Dodici anni schiavo), The Pod Generation è una satira di fantascienza diretta dalla francese Sophie Barthes (che ha firmato, tra l’altro, un adattamento di Madame Bovary nel 2014 con Mia Wasikowska).


Nello spirito del recente film Disney+ Clock di Alexis Jacknow (dove un’azienda sviluppa nelle donne il desiderio di avere un figlio), la regista utilizza il prisma del film di anticipazione (ma anche della commedia) per invitarci a riflettere sulla questione della genitorialità, in un’epoca in cui si parla di parità. Nel mondo proposto da Sophie Barthes si può assistere come spettatori alla fecondazione dell’ovulo da parte dello sperma e affidare la gravidanza ad una società privata. Il film si sposta verso un altro tema, quello di un mondo in cui l’umanità diventa una merce.

Nell’era dell’uberizzazione, dove esiste un’app per risolvere ogni problema, perché non esternalizzare la paternità? A volte didattico come un episodio di Black Mirror, The Pod Generation non sempre arriva nelle sue riflessioni etiche e morali tanto lontano quanto il suo argomento lasciava sperare. Resta comunque una storia di fantascienza divertente e originale con un’attenta direzione artistica che coltiva l’eredità di Lei di Spike Jonze.

The Pod Generation de Sophie Barthes
Sortie en salles le 25 octobre 2023





