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MICHEL FRANÇOIS

Contro natura

Blind Spot, Teatro delle operazioni, Giardino contro natura, Eterotopie, Scena di abbandoni, Documenti di prova: andando di sviluppo in sviluppo, la passeggiata artistica in cui ci accompagna Michel François, secondo un viaggio che sembra “un’opera d’arte totale” o di anti epopea divisa in capitoli, non è facile.

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“Coudes” 1991
“Elbows” 1991
© Michel François

Nella prima sala ci ritroviamo intrappolati nella nostra stessa immagine da un panottico 1 ricoperto di specchi, mentre due schermi ci mostrano in primo piano la superficie mobile e luccicante delle bolle formate dai depositi di gas in Azerbaigian.

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Savon Femelle 1991
© Michel François

Dopo questo sbalorditivo Blind Spot, l’artista belga ci porta nel Teatro delle operazioni, quelle della guerra siriana, dove le linee delle forze armate sono state tracciate con una sega nello spessore della cimasa in legno, davanti al quale fluttua a intermittenza una bandiera bianca animata da un serbatoio d’aria…

“Quello che mi interessa è il vivente…, è esprimere fragilità, instabilità…”

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Photo atelier / Bruxelle 2019
© Michel François

Dopo il soffio di una pace illusoria, la scarsità d’acqua, un’altra tragedia del mondo: sembra scorrere col contagocce attraverso una rete di minuscoli tubi, l’acqua appare come un trompe-l’oeil nel Giardino contro natura in pozzanghere di resina trasparente o contaminata (da macchie nere) sospese, prima di scorrere (per davvero) su un blocco di salgemma che si dissolve impercettibilmente sotto l’effetto di questo flusso… Come tanti documenti di prova, sacchi pieni d’acqua colonizzati da bolle di polistirolo e un fascio di finte bottiglie di resina appese più avanti sul nostro cammino ci ricordano la nostra buona (o cattiva) coscienza…

Eterotopie

Per fortuna, possiamo rifugiarci nelle sue Eterotopie. Da questi “altri spazi” definiti da Michel Foucault in una conferenza tenuta nel 1967 come luogo fisico dell’utopia, spazi concreti che ospitano l’immaginazione, Michel François ha ricavato i suoi teatrini.

Installazioni e plastici simili a scenografie, tratti da uno di questi luoghi improbabili, “che fuggono alla logica”, fotografati, per caso, sulla curva di una strada, durante un viaggio in India… Un semplice tratto di muro diroccato, uno corda per stendere il bucato, il residuo di un fuoco di legna…: quanto basta per immaginare una storia, inventare una finzione…

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Photo atelier / Bruxelles 2022
© Michel François

Qualcosa che ci dà il mezzo per evadere dalle nostre prigioni, come l’artista ci ingiunge di farlo davanti al suo muro di cemento azzurro cielo che trasforma le pietre in nuvole…

  1. Panottico (in inglese, panopticon. Architettura carceraria immaginata dal filosofo utilitarista Jeremy Bentham e dal fratello Samuel alla fine del XVIII secolo che consente da un punto centrale, generalmente una torre, di osservare tutti gli occupanti di un edificio.

Fino al 21 luglio

” Michel François” BOZAR – PALAIS DES BEAUX-ARTS

Rue Ravenstein 23, 1000 Bruxelles

BOZAR.BE

Stéphanie Dulout