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O IL CONTEMPORANEO OMAGGIO ALLA MEDINA

Un’interpretazione giocosa di elementi architettonici arabi distillati attraverso occhi stranieri, compresi quelli dell’architetto neozelandese Bergendy Cooke. Così si presenta la maestosa Villa Brummell Majorelle a Marrakech. Ispirata alla ricchezza architettonica di questo universo, senza tuttavia riprodurla, la forma scultorea dell’edificio rende omaggio ai vecchi bastioni della medina della famosa città rossa.

© Emily Andrews

Per quanto riguarda le sue varie incisioni in questa massa ocra, solida e scultorea, offrono una varietà di esperienze spaziali attraverso la scala, la luce e l’ombra. I giardini circostanti usano un linguaggio simile. Diversi livelli di piantagione formano giardini privati ​​per gli ospiti, contrastando con la forma scultorea dell’edificio e rafforzando l’idea di un’oasi urbana.

© Emily Andrews

“Era importante giocare”, spiega lo studio di architettura. “Non è un edificio serio ma piuttosto incantevole che (si spera) evochi divertimento. Non è né prescrittivo né vuole replicare l’architettura locale”.

© Emily Andrews

Per quanto riguarda l’esterno, è composto da varie finiture di intonaco, piastrelle fatte a mano e terrazzo locale nelle aree comuni, compreso il muro d’ingresso che ne definisce la presenza su strada. I riflessi in ottone denotano le transizioni tra i diversi spazi, dalla strada all’hotel e dagli spazi pubblici a quelli privati.

Costruito su tre livelli, questo hotel dispone anche di un hammam tradizionale, progettato in marmo locale e tadelakt, un rivestimento tipico del Marocco. Un luogo ideale per rilassarsi dopo una visita al Museo Yves Saint Laurent.

Villa Brumell Majorelle

Lisa Agostini