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MICHELE DE LUCCHI

L’ARCHITETTURA UMANISTA AL SERVIZIO DEL BENESSERE

Michele de Lucchi è un architetto, scrittore e designer, nato nel 1951 a Ferrara, in Italia. Laureato in architettura a Firenze, diventerà uno dei principali designer italiani, di fama internazionale, grazie al suo approccio umano e artistico. Negli anni in cui l’architettura era radicale e sperimentale, ha sviluppato la sua creatività con idee e sperimentazioni d’avanguardia. Naviga tra il desiderio di cambiare il modo di pensare agli habitat e alle città, con un reale desiderio di staccarsi dagli aspetti tecnici e funzionali per evidenziare l’emotività, la poesia e il simbolismo.

© Michele De Lucchi

Questo artista multidisciplinare, riconosciuto per la sua lampada Tolomeo prodotta nel 1987 e pubblicata da Artemide, diventerà un protagonista di movimenti come quelli di Cavart che offre performance tra arte e architettura nelle cantine del Veneto, di Alchymia o di Memphis. Michele de Lucchi svilupperà, nel corso della sua carriera, lampade e mobili per rinomate aziende italiane ed europee con la massima libertà di espressione, combinando così la tecnica con l’estetica sul posto di lavoro.

© Luca Tamburlini

Dal 1988 al 2002 Michele de Lucchi è stato responsabile del design in Olivetti, dove ha sviluppato progetti sperimentali riprendendo un’ampia gamma di mobili, computer e oggetti, oltre a molte teorie personali sulla disposizione dello spazio di lavoro come risonanza con i diversi movimenti che richiedono più umanità e meno tecnica.

In tutti questi anni progetterà e rinnoverà diversi edifici in tutto il mondo, dal Giappone (NTT) alla Germania (Deutsche Bank) passando per la Svizzera (Novartis) e l’Italia (Olivetti, Piaggio, Poste Italiane, Telecom Italia ed Enel). Ma questo architetto italiano collaborerà anche allo sviluppo dell’immagine aziendale introducendo l’innovazione al servizio dell’umano. Durante il suo percorso professionale gli verrà affidato il compito di realizzare e immaginare scenografie ed edifici per musei come la Triennale di Milano.

© Caroline Dethier

“Volevo portare al paradosso, […] innescare una reazione. Se si è stimolati a reagire ed evitare il pericolo, anche nella vita normale, bisogna essere consapevoli della realtà che ci circonda per essere propositivi e vivere ogni momento con intensità”.

Nel 2000 Michele de Lucchi è stato decorato dal Presidente Ciampi come Ufficiale della Repubblica Italiana per meriti nel campo del design e dell’architettura. Nel 2003 il Centre Pompidou, che ha acquisito diverse sue creazioni, entra a far parte della ristretta cerchia di case dei paesi che espongono le sue opere, insieme a Stati Uniti e Giappone. Negli ultimi anni, l’artista italiano ha sviluppato progetti architettonici per clienti privati ​​e pubblici, in particolare in Georgia dove ha progettato il Ponte della Pace a Tbilisi, per non parlare dei suoi numerosi premi per il suo lavoro e la sua visione che persegue il carattere personale delle forme architettoniche.

© Tom Vack

Quest’anno è il Grand-Hornu, museo del patrimonio in Belgio, che ha deciso di esplorare la sua visione dell’architettura proponendo una mostra dal titolo: “Futuro Gentile –  Un futur aimbale”.

Allo stesso tempo, sviluppa progetti come Earth Stations, edifici visionari progettati per promuovere il benessere umano e la salute del pianeta. Concepisce l’interazione umana e un rapporto etico con la natura, considerando l’ambiente come un educatore capace di influenzare il comportamento delle persone e proponendo spazi comuni in cui sviluppare una cooperazione sociale felice e produttiva.

© Caroline Dethier

Attraverso il suo lavoro, Michele de Lucchi sperimenta da un lato l’architettura paradossale per osservare nuovi comportamenti e incoraggiare l’uomo a prendere coscienza del proprio corpo e della sua capacità di adattamento, dall’altro naturalizzando l’architettura per ottenere una reazione dell’essere umano di fronte all’evoluzione proponendo un’architettura feconda. Questa architettura che nasce in piccoli luoghi di riflessione, serre, logge e padiglioni in legno che possono ridiventare humus nel tempo.

Michele de Lucchi, architetto umanista il cui desiderio è quello di sensibilizzare che l’architettura non è solo un edificio, ma che al suo interno ci sono interazioni, corpi in movimento di cui bisogna tenere conto per portare benessere sia a casa che al lavoro.

“Futuro Gentile – Un futur aimbale”, Michele De Lucchi & AMDL Circle
Fino al 27 agosto 2023
Le Grand-Hornu
82, rue Sainte-Louise, Boussu (Belgique)

Thomas Durin