Un incastro di volumi cubici “elementaristi” che emergono appena da dietro le chiome degli ulivi; pareti bianche immacolate protese verso il cielo e aperte in “finestre panoramiche” e trafitte di luce sulla natura; una casa privata e due laboratori disposti intorno ad un patio e ad una piscina centrale che ricordano l‘impluvium e l’atrio delle antiche domus: la villa-laboratorio progettata negli anni ’60 e ’70 da Hans Hartung, il pioniere dell’astrazione gestuale, è un sogno.


Una “casa-utopia” pensata per mimetizzarsi nelle scarpate di un vecchio uliveto sulle alture di Antibes, dove il pittore-fotografo di origine tedesca e la moglie di origine norvegese, Anna-Eva Bergman, pittrice e incisore, hanno accentuato i grandi spazi minimalisti con oro e argento, visse e lavorò per oltre quindici anni. Dopo due anni di lavori, ora è aperto al pubblico. Uno dei luoghi segreti più belli della Riviera.
Fondation Hartung-Bergman
173, chemin du Valbosquet
06 600 Antibes
www.fondationhartungbergman.fr
Stéphanie Dulout