Emma Summerton si è fatta le ossa nel mondo della fotografia di moda. Ammirando i lavori di Sarah Moon e Paolo Roversi pubblicati su Vogue Italia, lavorerà successivamente per la rivista, oltre che per numerose altre prestigiose testate. La bellezza delle sue immagini, però, si basa su qualcosa di diverso da quella dei suoi soggetti. La varietà del suo repertorio fotografico comprende la natura morta, la narrativa e la moda. È nell’osservazione incrociata delle sue opere plastiche e dei suoi scatti di moda che si percepisce la scintilla di una creazione che flirta con il mistero.
La fotografa, originaria dell’Australia, vive ora a Londra dove ha una brillante carriera. Il suo primo editoriale l’ha realizzati in polaroid. Una tecnica che non ha lasciato da parte. È così che si trova la polaroid nella sua ultima serie Messages. Questo lavoro analogico può spiegare l’attrazione dell’artista per i contrasti e i materiali nelle sue fotografie.
Da un mezzo all’altro, la particolare identità delle sue immagini è in parte dovuta a questa vivacità di colori e a questo modo molto caratteristico di abbracciare la luce e di giocare con le scintille. All’interno corpi e soggetti si ricompongono. Adotta anche un punto di vista a volte sorprendente, come nella serie Hydra, dove il punto di vista della fotografa si fonde con quello della modella. Spiega che nel suo lavoro cerca di conoscere i suoi modelli prima di scattare qualsiasi scatto per integrare le loro personalità nel suo lavoro. È probabilmente così che le vibrazioni dei corpi riescono a incrociare quelle della luce sulla superficie dell’immagine.
Le aree fuori campo, le sovrapposizioni, le tavolozze di colori cangianti e gli effetti ottici, rafforzano o fanno emergere questi temi mistici direttamente dall’immagine, entrando in dialogo con la fotografia pittorialista dell’inizio del XX secolo. Offrono anche un’aria di magia e mistero inerente alla sua ispirazione. Il titolo della sua ultima mostra, 14 Spells (to save your life), non fa che confermare ciò che percepiamo.
Una sorta di incantesimo delle forme sembra essere al centro duraturo della sua opera, quando i corpi mancano di gravità o scompaiono sotto un velo, quando i fiori vengono esposti come UFO nella notte, quando le leggende vernacolari sono fonte di saggezza.
Ana Bordenave
Inghilterra – Londra