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WENDELIEN DAAN, INTERROGARE GLI OCCHI

La fotografa olandese interroga lo spettatore nelle sue atmosfere uniche che giocano con il bizzarro e il comico, la luce e i colori, l’astrazione e il surrealismo.

Wendelien Daan moltiplica i berretti. Originaria di Eindhoven nei Paesi Bassi, ora residente ad Amsterdam, è fotografa, artista visiva, direttrice creativa, direttrice della fotografia e regista di cortometraggi. Il suo portfolio è quindi una domanda permanente su ciò che definisce l’immagine che guardiamo e osserviamo. Questa diplomata in fashion design presso ArtEZ/University of the Arts ha scoperto molto rapidamente la traiettoria che doveva seguire: l’amore per la narrazione attraverso la fotografia, tra pellicola e digitale. Da allora, Wendelien Daan ha viaggiato molto, stabilendosi prima ad Amsterdam, poi a New York e a Parigi dove ha collaborato con riviste (Vogue, Harper’s Bazaar, Madame Figaro, ecc.) e brand (Neiman Marcus, Nike). È stato dopo gli attentati dell’11 settembre nella Grande Mela, dove si trovava in quel momento, che ha deciso di tornare nella sua Venezia del Nord, per concentrarsi sull’Europa. Il suo portfolio esplora i temi dell’identità, dell’uguaglianza, del surrealismo, dell’astrazione e dell’alienazione, con l’immagine della donna di oggi al centro delle sue riflessioni.

Cogliere l’inaspettato

Wendelien Daan immerge così lo spettatore in atmosfere allo stesso tempo strane, comiche e inquietanti, giocando con il concetto di percezione. Le sue immagini riescono allo stesso tempo a catturare, sorprendere e interrogare lo sguardo. Manipola gli effetti di luce e ombra, colori e situazioni, creando un’estetica specifica per il suo stile “Rinforzo la loro bellezza in modo tale che abbracci l’imperfezione e spesso ingrandisca per trasformare le forme in qualcosa di inaspettato”, spiega. Il suo lavoro è un’attraente combinazione di arti visive tra colore e bianco e nero che presenta in numerose istituzioni culturali e musei in tutto il mondo. Oggi, Wendelien Daan continua la sua serie surrealista tra riprese in studio nella “sua amata Amsterdam”, come dice lei, e location insolite per editoriali, commissioni commerciali e progetti personali. Come i teatri incendiati in Libano, le strade di Tokyo o anche Diamond Beach sulla laguna glaciale di Jökulsárlón in Islanda, un luogo famoso che si è guadagnato il soprannome di Diamond Beach per i suoi blocchi di iceberg che scintillano sotto il sole.

Nathalie Dassa

wendeliendaan.nl

Paesi Bassi – Amsterdam