[wpml_language_selector_widget]

Partager l'article

DELCY MORELOS, CANTRICE DELLA TERRA

Durante l’ultima Biennale di Venezia, Delcy Morelos ci ha portato nel suo labirinto di torba profumata dispiegata tra i pilastri e le travi dell’Arsenale per offrirci una salutare passeggiata nel cuore del vivente e dell’elemento primordiale di cui ha fatto il suo mezzo espressivo preferito. L’artista colombiana torna a New York e Parigi con tre nuove installazioni immersive alla Dia Art Foundation e alla Marian Goodman Gallery.

Essere in contatto con la terra e penetrarla è essere in contatto con ciò che ci costituisce e ci nutre; il substrato dove si sviluppa la vita mentre è abitata dall’anima”, spiega l’artista nata nel 1967 e residente a Bogotà. E aggiunge: “Nelle tradizioni ancestrali andine, l’essere umano è una terra viva, io sono un corpo, io sono la terra. Nello spazio espositivo la terra si esprime, è il centro e lo specchio di ciò che siamo”. È anche un’esperienza sensoriale e metafisica quella che ci invita l’artista, uno dei cui labirinti di terra e fieno arricchiti di cannella, chiodi di garofano, caffè e cioccolato si intitola “Il luogo dell’anima” (El Lugar del alma, 2022).

Mescolando l’ancestrale cosmovisione andina con l’estetica dell’arte minimale, le grandi installazioni multisensoriali di Delcy Morelos disegnano una sorta di “rituale contemporaneo” e testimoniano il desiderio dell’artista di origini indigene di rendere omaggio alla Madre Terra, considerata un “oggetto vivente ed entità fondatrice, culla dei cicli di vita, morte e rinascita”.

Rituale contemporaneo

Così in El oscuro de abajo (“L’oscurità sotto”), la sua nuova installazione immersiva pensata appositamente per il seminterrato della galleria Marian Goodman nel Marais, dove la terra mista a cannella e chiodi di garofano dispiegata dal pavimento al soffitto disegna una sorta di grotta, un “santuario” all’interno del quale siamo invitati ad entrare, ed eventualmente meditare, dal momento che l’invito olfattivo genera un “sentimento meditativo di simbiosi con l’opera”. “Creo un’esperienza per i sensi umani con immagini, odori, silenzi, sapori, consistenze”, spiega Delcy Morelos. “Amo la sinestesia e mi tocca l’alchimia che risveglia emozioni diverse in ogni persona. Parlo al corpo umano, lo porto attraverso una soglia sensoriale verso la dimensione del sacro, del vuoto, della primordiale matrice terrena”.

Un omaggio alla matrice terra declinato anche in opere pittoriche su tessuto, fibra naturale e carta, realizzate nell’ultimo ventennio, mentre a New York una stanza rivestita di fango evoca l’umidità materna, “amniotica” della terra dove “la morte feconda vita”, e dove un monolite di terra sospeso invita i visitatori ad accarezzarlo perché “toccare la terra è esserne toccati”.

STÉPHANIE DULOUT

« Delcy Morelos – El oscuro de abajo »

Galerie Marian Goodman

79 et 66, rue du Temple, Paris 3e 

Jusqu’au 21 décembre 2023 

mariangoodman.com

« Delcy Morelos : El abrazo »

Dia Art Foundation – Dia Chelsea

537 West 22nd Street, New York
Du 5 octobre 2023 à juillet 2024

diaart.org