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DANIEL SACKHEIM, ELOGIO DEL FILM NOIR

Il regista e produttore hollywoodiano vincitore di un Emmy Awards ci immerge qui nelle sue esplorazioni fotografiche attraverso le sue storie nascoste dietro le ombre opache della culla del film noir.

È un grande nome dietro le quinte dell’industria hollywoodiana che si impone alla nostra attenzione. La carriera cinematografica e televisiva di Daniel Sackheim abbraccia più di trent’anni. Dalla regia alla produzione, gli dobbiamo alcuni episodi delle più grandi serie, come New York Police Blues, X-Files, True Detective, Ozark, Il trono di spade, The Americans, The Leftovers, Lovecraft Country, Better Call Saul, The Walking Dead. E l’elenco è ancora lungo. È stato anche supervisore musicale di Miami Vice. Nel 2020, questo vincitore di un Emmy Award ha co-fondato Bedrock Entertainment che sviluppa e produce contenuti per piattaforme di streaming e canali via cavo. Ma qui si tratta di esplorare un altro territorio, quello della fotografia, dove mette a frutto la sua passione per la narrazione visiva. Il movimento lascia così il posto alla fissità dell’immagine. La sua serie Unseen è un superbo omaggio al cinema noir tra luci e ombre. “Da bambino avevo una paura paralizzante del buio”, spiega. “Ero così terrorizzato dalle creature immaginarie nascoste sotto il letto o in agguato nei recessi bui del mio armadio che spesso mi addormentavo con una torcia stretta saldamente in mano. L’ironia qui non mi sfugge (…)”. Da buon fotografo di strada, Daniel Sackheim cattura la vita contemporanea nel cuore di questa giungla urbana notturna, inquietante e claustrofobica.

Mistero e suspense

L’estetica del genere raggiunge così il suo culmine, ben nutrita dall’espressionismo e dal neorealismo. Figure solitarie e spettrali si scontrano con un’architettura sproporzionata, vagando in vicoli labirintici quasi vuoti, immersi in luci contrastanti e ombre proiettate. Il mondo di Orson Welles o Billy Wilder ci travolge, proprio come quello di Edward Hopper, fotografo da lui venerato. Daniel Sackheim crea uno spazio-tempo sorprendente che esplora questi “frammenti isolati di soggetti un tempo presenti, ma ora scomparsi”. Questo netto contrasto di luce e oscurità diffonde pienamente quest’atmosfera di tensione latente e paranoia dove tutto potrebbe cambiare da un momento all’altro, ad ogni angolo di strada. Lampioni tremolanti, luci enigmatiche fuori campo, luci al neon che sembrano prendere vita… Questo effetto luminoso è attentamente dosato, giocando con visioni urbane distorte. “La mia curiosità ossessiva affonda le sue radici nel bisogno di scoprire i segreti che rimangono nascosti, anche sotto gli angoli più proibiti della città”, insiste, prima di concludere “Scavando il passato, guardando i volti di fantasmi a lungo dimenticati”. Daniel Sackheim continua le sue esplorazioni fotografiche nel 2024 alla Leica Gallery di Los Angeles, all’Iconic Images di Londra e al SE Center for Photography nella Carolina del Sud. Sta anche preparando un libro dedicato, sviluppando la sua serie Vacancy e lancerà Projecting L.A., un vasto evento di fotografia pubblica e proiezione all’aperto.

Nathalie Dassa

danielsackheim.com

Crediti fotografici © Daniel Sackheim – Courtesy of the Artist

Stati-Uniti – Los Angeles