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Gigi Chung, astrazione architettonica al suo apice

La fotografo che vive in California sublima le forme dell’architettura e degli spazi urbani in un sorprendente gioco di contrasti, colori, ombre e luci.

L’architettura astratta è qui al centro del concetto di sublimazione degli spazi urbani. Lo stile unico di Gigi Chung è una miscela di cultura e architettura, arte e design, osservazione e inventiva. La fotografa ha vissuto a Hong Kong e poi a Tokyo prima di stabilirsi nella zona di San Francisco in California. Ha sempre tratto dalla sua famiglia questa passione per l’astrazione dell’ambiente costruito. “Mio padre insegnava architettura. Il rilievo degli edifici e l’osservazione delle facciate hanno fatto parte del mio processo di crescita. Sono fortemente influenzata da Piet Mondrian e Mark Roktho, gli artisti preferiti di mio padre”, spiega questa ambasciatrice Hasselblad. L’identità dei luoghi e la diversità degli stili architettonici l’animano e l’incoraggiano a creare composizioni audaci da tutte le angolazioni possibili.

Accostamenti coreografici

Le sue rappresentazioni visive frammentano così queste gigantesche strutture, trasformandole in vere e proprie sculture. Gigi Chung accentua le forme del disegno, crea asimmetrie e ripetizioni, gioca con geometrie, rilievi e superfici riflettenti. Così come sonda la luce, esaltando ombre, linee e curve. Anche il suo assemblaggio di elementi provenienti da diversi ambiti creativi contribuisce a fondare questa estetica singolare, conferendo alle sue foto un ritmo dinamico. Come la sua serie Tokyo Hustle in cui cattura gli abitanti di Tokyo in azione, liberando le vibrazioni e l’eccitazione della città. L’incredibile immagine, Floating world, è quasi fantascientifica nel suo accostamento, quando quello degli ombrelli coordina meravigliosamente una coreografia dei passi degli spettatori. Con California Fantasy, Gigi Chung porta il colore, reinterpretando le vibranti tonalità dell’arancio, dell’ocra, del verde e del viola sotto il sole rilassante del Golden State.

Atmosfere minimaliste

Il suo lavoro di illuminazione prevale quindi in tutto ciò che suscita emozioni. Forme architettoniche monocrome sublimano all’estremo la funzione, diventando qui elementi dai movimenti impercettibili. Niente di sorprendente. La virtuosa dice che trae le sue idee dalla danza e dalla musica. Per lei “tutte le forme d’arte sono interconnesse e queste discipline evocano immagini che prendono vita”. Come la sua serie Achromatica. “L’astrazione inizia nella realtà”, specifica la fotografa “Le immagini mostrano la trama dell’edificio, distillando la scena per eliminare le distrazioni. L’uso dello spazio negativo aiuta a creare uno spazio di riposo per l’occhio”. I suoi viaggi e le diverse culture nutrono così il suo portfolio. Al pari del talento e delle opere degli architetti (Luis Barragan, Richard Meier, Frank Gehry) e dei fotografi (Henri Cartier-Bresson, Fan Ho, Annie Leibovitz) da cui trae ispirazione. Sempre con la macchina fotografica in mano, Gigi Chung mantiene il passo vigile e lo sguardo attento per catturare le transizioni spaziali e far fiorire la sua immaginazione.

gigichungphotography.com

Stati Uniti – San Francisco

Nathalie Dassa