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ALIN BOZBICIU : DALLE CONTORSIONI ALLE PIROETTE

Nato nel 1989, il pittore rumeno Alin Bozbiciu proietta sulle sue tele l’ombra di molti grandi maestri del passato. Una pittura focosa di grande velocità e grande libertà che esprime l’urgenza della pittura di catturare le emozioni.

Pezzi di carne, cadute o danze di corpi, corpi che si aggrappano, si abbracciano, volteggiano, svolazzano… La pittura di Alin Bozbiciu non è altro che turbinii e movimenti… “Se non fossi pittore, potrei essere coreografo” ha d’altronde affermato l’artista rumeno che sembra dipingere in una sorta di emergenza 1. Simili a brandelli o torce, questi corpi sembrano allo stesso tempo sfilacciarsi, disintegrarsi, e formarsi, oscillando tra forma e informe, la vita della carne e la sua potenziale putrescenza… Un’impressione nata dal tocco rapido e incompiuto ma anche dai toni netti, “spettrali” della carne che a volte sembra quasi esangue. Sfumature di toni freddi, blu, viola e soprattutto bianchi e grigi.

Corpi torcia

Emergendo dal vortice dei tocchi, i corpi troncati o contorti portano con sé nel loro decadimento una certa morbosità. Eppure vivissimi – perché il movimento è vita… – sembrano pronti a dissolversi. Rappresentante della pittura figurativa della scuola di Cluj in Romania, Bozbiciu pratica tuttavia una figurazione vicina a una certa astrazione. Una figurazione molto informale dove le forme, come “mangiate” dagli sfondi, sembrano disintegrarsi rivelando le sagome spettrali di opere del passato.

Corpi che si dilaniano e si intrecciano

Penseremo qui ai volti emaciati e ai corpi allungati di El Greco; lì, nella Strage degli Innocenti di Poussin; qui, in La porta dell’inferno di Rodin, e là, in Tiepolo o Géricault… “Riconosciamo [anche], nella pittura di Alin Bozbiciu, tratti che ricordano quella del suo maestro [Cornel Brudascu, figura tutelare di molti artisti rumeni ], in particolare la presenza di corpi quasi manieristi, che si lacerano e allo stesso tempo si intrecciano, e una certa oscurità erotica”. 2

  1. Alin Bozbiciu dipinge i suoi quadri in un giorno, affinché l’emozione non venga “spezzata”.
  2. Anaël Pigeat, testo dal catalogo della mostra “Alin Bozbiciu. C’est en touchant les plumes d’un oiseau que je trouve la manière de peindre la peau des humains” presentato a settembre 2020 alla Galerie Suzanne Tarasiève.

STÉPHANIE DULOUT

“ALIN BOZBICIU – Les Ramures de l’âme”

Galerie Suzanne Tarasiève

7, rue Pastourelle, Parigi III

suzanne-tarasieve.com

Fino al 25 novembre