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Spy Studio, poeta dello spettacolare

Sovradimensionate, ma tutt’altro che gratuite, le opere dell’artista spagnolo abbelliscono interrogando allo stesso tempo il nostro rapporto con il mondo.

SpY è un artista spagnolo diventato noto per le sue installazioni e creazioni monumentali, in particolare nell’arte urbana verso l’arte pubblica. La sua carriera si è evoluta attraverso una serie di installazioni e interventi su larga scala sempre più spettacolari.

Attraverso le sue opere, SpY mira a sfidare gli spettatori rendendoli soggetti attivi nel processo artistico. I suoi temi? Domande sulla realtà delle relazioni umane materializzate dai progetti che dialogano con l’ambiente urbano per stravolgere la nostra quotidianità.

Altra spina dorsale dell’artista, il contrasto “tra l’estetica delle sue opere e le difficili connotazioni degli oggetti con cui sono costruite – spesso elementi utilizzati per condizionare il comportamento delle persone”. Opere costruite e prodotte dalla sua piattaforma sobriamente chiamata “SpY Studio”. Questa è allo stesso tempo un laboratorio, ma anche un team di specialisti tecnici e di artigiani.

“Loops” è la sua ultima creazione. Una scultura cinetica di grandi dimensioni commissionata per l’atrio principale del più grande ospedale svizzero di Berna. Il discorso era il seguente: come può l’arte avere un effetto positivo sui pazienti e aiutarli a nutrirli emotivamente all’interno di un ospedale? La risposta a questa domanda è germogliata per due anni, dando vita a “Loops”. Quest’opera d’arte cinetica è composta da 24 grandi anelli che si muovono attraverso uno spazio enorme in una serie di sottili schemi coreografici.

Un’altra installazione che ha segnato l’anno dell’artista, “Blankets”. Appesa nella sala principale del Times Art Museum di Chengdu, in Cina, quest’opera cinetica su larga scala è composta da centinaia di coperte di emergenza. Utilizza elementi della vita reale per lavorare con il movimento, la luce e il suono in modi unici. Muovendosi in una coreografia continua, “Blankets” genera varie increspature attraverso la stanza, così come un campo sonoro solenne che evoca un oceano lontano.

In linea con alcuni dei progetti più famosi di SpY, “Blankets” utilizza oggetti reali come elementi scultorei. L’artista riformula radicalmente questi oggetti – spesso carichi di connotazioni simboliche – per sovvertire aspettative e significati. 

Lisa Agostini

spy-urbanart.com