Studi di paesaggi e ritratti realizzati all’interno di videogiochi, paesaggi di rovine raccolti su Internet, amalgamati e ricostituiti utilizzando la fotogrammetria1, scansione 3D di scogliere, immagini virtuali… Thibault Brunet (nato nel 1982) ama confondere i confini tra disegno, pittura, scultura e fotografia.
Maestro della “diluizione del reale nel virtuale e della fotografia nell’immagine generata dal computer”2, l’artista invitato al Festival Hors Pistes al Centre Pompidou lo scorso inverno torna alla galleria Binome con i suoi ritratti di nuvole modellate in 3D e una divertente raccolta di stazioni di servizio prese da Google Earth.
Intitolata Tipologia del virtuale, questa serie iniziata nel 2004 è il risultato di un vasto programma di appropriazione indebita di immagini modellate che compongono l’inesauribile paesaggio di Google Earth. “Ridisegnate” digitalmente e decontestualizzate dall’uso di uno sfondo vuoto e neutro, queste immagini di stazioni di servizio fluttuanti nel non-spazio funzionano come tanti motivi simbolici che possono evocare il nostro mondo consumistico in difficoltà. Motivi ricorrenti nella pittura, nella fotografia e nel cinema del Novecento, rimandano anche a un intero settore della storia dell’arte. In effetti, Thibault Brunet ama infiltrarsi… soprattutto nei videogiochi (vedi la sua serie Minecraft Explorer lanciata nel 2021 in collaborazione con scienziati) o nei giochi di realtà virtuale (Scatola nera, 2018). Realizzata a partire dai video offerti dal browser You Tube e poi modellati in 3D, questa serie mostra gli “scheletri mortali di cemento e macerie”3 di Damasco o Aleppo simili a modelli virtuali fatiscenti o ambientazioni di videogiochi. Paesaggi inquietanti di rovine tanto reali quanto incoerenti… “Thibault Brunet penetra in un mondo in cui il mezzo della verità, della menzogna e della plausibilità sembra poroso. […] Derealizzazione e finzione si invitano nel documento. Le rovine sono senza tempo e in ogni modo disumanizzate, ci sfidano a distinguere ciò che è reale e ciò che è fabbricato. […] La “scatola nera” del software codifica la realtà in dati criptati e dispone le rovine […] sotto forma di un mondo-modellino, a metà strada tra un videogioco e una restituzione museografica”3, si legge a questo proposito nel suo sito sulla accattivante e commovente serie.
Una “estetica algoritmica”
Coltivando questo prisma del giocatore, Thibault Brunet sviluppa un’ “estetica algoritmica” come nessun’altra. In 3600′ secondi di luce, serie iniziata nel 2022, “cattura la bellezza effimera delle nuvole utilizzando uno spazio virtuale creato in un videogioco”: su un server solitamente destinato ai game designer, ha acquisito modelli tridimensionali di nuvole prima mettendoli in scena all’interno di un motore di gioco per catturarne le metamorfosi cromatiche sotto l’effetto di un ciclo di alba e tramonto virtuali… Sfumando il confine tra pittura e fotografia, questi improbabili cumuli tridimensionali che fluttuano su sfondi monocromi si riferiscono, anche in questo caso, a un intero substrato iconografico che spazia dai cieli medievali all’arte digitale passando per Correggio, Jacob van Ruisdael, John Constable, Boudin o Magritte. È quindi in questo senso, ma senza pennello e senza riprese ottiche, che Thibault Brunet continua la sua esplorazione delle “forme che emergono dal nostro mondo smaterializzato”4 attraverso nuovi spazi virtuali. Tanti “(non)luoghi dove emergono immagini paradossali, precise e avvolte nel mistero”. Con la raccolta di nuvole, “sia simulacri che artefatti” di Thibault Brunet, “l’ossessione contemporanea per la registrazione total(itaria) del mondo, con l’onniscienza, si trasforma in un gesto poetico tanto derisorio quanto magnifico”4.
- La fotogrammetria è una tecnica di misurazione che consiste nel determinare la forma, le dimensioni e la posizione di un oggetto nello spazio a partire da diversi scatti fotografici dell’oggetto.
- Etienne Hatt, testo dalla mostra Répercussions, 2015
- Citazioni dell’artista (thilbaultbrunet.fr)
- Sonia Voss, curatrice della mostra
STÉPHANIE DULOUT
« Encore un peu »
Galerie Binome
19, rue Charlemagne, Paris 4e
“Thibaut Brunet. Encore un peu”
Dal 5 ottobre al 25 novembre
Galerie Binome
19, rue Charlemagne, Paris IV
galeriebinome.com
Thibault Brunet, solo show
Foire Offscreen
Grand Garage Haussmann
43-44, rue de Laborde, Parigi VIII
Dal 18 al 22 ottobre
Offscreenparis.com
5 octobre au 25 novembre 2023
galeriebinome.com
Thibault Brunet, solo show
Offscreen, Grand Garage Haussmann
43-44, rue de Laborde, Paris 8e
Du 18 au 22 octobre 2023