France – Reims
La fotografa francese trasfigura la quotidianità in ambientazioni finemente studiate dove corpi, oggetti e accessori di moda attraversano una dimensione toccante ed emotiva.
Alcune delle sue opere sottolineano la purezza e la natura organica dei materiali utilizzati nell’industria della moda, mentre altre catturano con forza e delicatezza crepe umane e paesaggi spogliati di rilievo. C’è qualcosa di semplice, audace e commovente nelle foto di Annabelle Foucher che catturano immediatamente lo sguardo.
L’artista 29enne, residente a Reims, ha vinto il Grand Prix Picto de la Photographie de Mode nel 2023 durante la 25a edizione per le sue serie Social Distancing, Footprint e Tako Tsubo (nome dell’insufficienza cardiaca, chiamata anche sindrome del cuore spezzato in giapponese). Questo corpus di immagini rivela l’intera portata del suo approccio tematico, poetico e tecnico tra giochi di luce, sfocature artistiche, inquadrature strette, volti singolari e corpi organici, graffiati dalla vita e dall’amore ferito.
Tra semplicità e fragilità
Annabelle Foucher svela così la verità di fondo, la bellezza nell’ordinario, il silenzio del mondo, la nostalgia dell’infinito. Le sue composizioni riescono a scandire il tempo trascorso e quello presente, a bilanciare e riempire il vuoto tra i suoi soggetti e gli spazi.
Se gli accessori hanno un posto di rilievo nei suoi ambienti privi di artifici, anche le tracce dell’attività umana fanno parte dei suoi leitmotiv. Il fotografo coglie così i frammenti della memoria di un protagonista scomparso furtivamente dall’inquadratura, come questo pettine appeso ai capelli o queste mutande gettate su uno schermo.
© Annabelle Foucher, Empreinte
Annabelle Foucher registra dietro l’obiettivo tutti quei momenti che manifestano la nostra esistenza in questo mondo effimero. Uno sguardo potente che infonde anche nei suoi progetti commerciali, come Cadillac, la sua nuova serie rough-out, dedicata a un marchio automobilistico, dove mette in scena i suoi modelli abituali tra lusso e voluttà.