[wpml_language_selector_widget]

Partager l'article

LA SCULTURA IPERREALISTICA, ANCORA !

Angleterre – Londres 

Berlinde de Bruyckere © Jan Pauwels, MHKA

Nell’era delle utopie transumaniste e della chirurgia estetica, come guardiamo i nostri corpi imperfetti? Nata negli Stati Uniti negli anni ’60, la scultura iperrealista sta conoscendo un rinnovato interesse che ci pone interrogativi: dopo il Museo Maillol e la Fondazione Beyeler 1, eccola sotto i riflettori al Museo delle Arti di Nantes, l’unica collezione pubblica francese che conservi una scultura del maestro del genere, Duane Hanson. Accanto alla sua gigantesca commerciante di libri e di quadri più reale di quante se ne trovino nella realtà (modellata in resina poliestere ma vestita con abiti e accessori veri), viene presentata una quarantina di opere di undici artisti internazionali, tra cui Marc Sijan, Tony Matelli, Gilles Barbier o Daniel Firman.

John DeAndrea © Museum Voorlinden, Wassenaar, Pays-Bas
Trompe-l’œil

I giovani con cappucci o con caschi di quest’ultimo riecheggiano i sussurri di figure sepolte sotto le coperte “come fantasmi di tragedie umane” di Berlinde De Bruyckere o le scarpe che emergono da sotto un affascinante copriletto amassato di ceramica di Saana Murtti. In risposta ai bambini rugosi di silicone di Sam Jinks (2013) risponde il volto rugoso e ghignante dell’anziana signora in arenaria dipinta di Tip Toland (2021). Non meno mozzafiato nel suo realismo, il busto di schiena in bronzo patinato di Evan Penny (2009) riesce a rendere non solo la tensione dei muscoli e dell’ossatura ma anche la lucentezza della pelle…

Daniel Firman © Marc Domage, Collection FNAC
Effetto specchio

“Fino a dove vuole spingere la “verità” delle tue sculture?” chiese nel 1972 un giornalista della rivista Art in America a John DeAndrea, uno dei pionieri del genere a cui la galleria Vallois dedica una mostra a Parigi. “Voglio che respirino”, rispose quest’ultimo. Ed eccoci di fronte a questa illusione, a questa ingannevole veridicità, innegabilmente turbata, divisa tra il fascino per il perfetto illusionismo che riproduce il corpo umano nei minimi dettagli e una certa repulsione per la morbosità di questi manichini inerti…

Sfumando i confini tra arte e realtà, al di là dell’abilità tecnica della produzione, al di là della meticolosa resa di questi corpi non idealizzati (dalle rughe alla trama della pelle, ecc.), e al di là della loro “assoluta immobilità”, queste sculture non si situerebbero dalla parte dell’arte vivente, si chiede Katell Jaffrès, curatore scientifico della mostra? “Una forma di arte viva, come il teatro, che, ponendoci a distanza da noi stessi, ci permette di guardarci diversamente?”. 

Tony Matelli ©Courtesy the artist and Andréhn-Schiptjenko, Stockholm, Paris
Saana Murtti ©Johnny Korkman
  1. “Hyperréalisme. Ceci n’est pas un corps”, museo Maillol, Parigi, 7 settembre – 8 gennaio 2023; “Iperrealismo di fronte a 150 anni di arte”, Fondation Beyeler, Riehen (Svizzera), 30 ottobre-8 gennaio 2023

« Hyper sensible. Un regard sur la sculpture hyperréaliste »
Fino al 3 settembre
Musée d’Arts de Nantes 
museedartsdenantes.nantesmetropole.fr/home/informations-actus/expositions/hyper-sensible/lexposition.html
« John DeAndrea – Grâce »
Dal 9 giugno al 22 luglio
Galerie Georges-Philippe & Nathalie Vallois
galerie-vallois.com

E ANCHE
« Ron Mueck »
Fino al 5 novembre
Fondation Cartier
fondationcartier.com/en/exhibitions/ron-mueck-2 
« Hans Op De Beeck – Silence et résonance »
Fino al 5 novembre
Musée de Flandre, Cassel
museedeflandre.fr

STÉPHANIE DULOUT