Russia – Mosca
Le installazioni dell’artista moscovita attingono a immagini metaforiche, astrazione geometrica, forme e linee pure, come “Red Vertical”, in omaggio a Kasimir Malevitč.
Gregory Orekhov ha seguito a lungo le orme del padre, rinomato scultore e accademico, imparando tecniche e materiali nel suo studio, prima della sua prematura scomparsa quando aveva 25 anni.
Dopo aver fondato il Museum of Yuri Orekhov a sua immagine nel 2004, questo diplomato all’Accademia Russa di Pittura, Scultura e Architettura si è interessato alla land art post-minimalista. Se a lui si devono, tra l’altro, l’installazione “Agatha”, in onore della nascita della figlia, e “Black Square”, una scultura a specchio in memoria di Kasimir Malevitč nell’omonimo parco a Mosca, l’artista quarantenne è tornato nel 2022 con tre affascinanti strutture. Con “Red Vertical”, rende ancora una volta omaggio a questa icona dell’astratto, dove traspone una delle sue tele emblematiche, “Red House” (1932), presente nella collezione del Museo di Stato Russo. Questa creazione 7 x 5 x 2 sembra quindi un edificio ma non lo è. Nel suo campo del tangibile, è altrettanto una capanna o una torre, spogliata di porte e finestre.
Come un’architettura “privata della sua funzione” o che “rifiuta di essere abitazione, priva di qualità umane”. Gregory Orekhov riprende qui le basi della concezione pittorica di Malevitč, come il colore rosso, dominante e rivoluzionario, una ricorrenza in tutta la sua carriera.
Rispettare la realtà iniziale
Qui incoraggia il visitatore ad assumere “il ruolo di un sovrano”, sottolineando al contempo che “il desiderio di gloria, ricchezza e potere è insignificante quando si tratta della grandezza dell’universo e della natura”. Il suo pensiero si spinge ancora oltre. Questa linea rossa, in quanto “proibita” e “che non deve essere oltrepassata”, traccia un parallelo con l’attualità e le “violazioni di frontiera”, sempre più “mobili”. Ci invita ad attraversarlo, per permetterci di ridisegnare i limiti dell’accettabile.
Quanto al concetto di “Sunflower”, questa scultura in acciaio inossidabile lucidato a specchio è dedicata “alla memoria di tutti coloro che hanno combattuto e sono morti per la pace, in opposizione al male, alla guerra e alla violenza”. Questo girasole, rivolto verso il cielo e il sole, è composto da tre elementi: il grano (pane), il cerchio (cicli di vita infiniti) e la panchina (destinata agli abitanti del mondo, il popolo). Gregory Orekhov questa volta mette in discussione i fondamenti dell’esistenza all’interno di questa interconnessione umana in un mondo sereno eppure possibile.