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FIORENZA MENINI

Walk Man Walk like a Woman

Montpellier – France

Non smettiamo mai di riesumare il lavoro delle “artivisti” femministe (o semplicemente donne). Ecco quella, elaborata nella New York degli anni ‘90 e inizio 2000, di Fiorenza Menini (classe 1970) . “Una partitura confusa composta da marce, happening, performance, testi, fotografie e video” che testimonia la “sua esplorazione dei limiti” in un processo di “auto-metamorfosi” e “decostruzione delle rappresentazioni” 1.

Nella serie Roof (1994), la vediamo “interroga[re] la mascherata della femminilità”2 in cappotto leopardato, cappello di pelliccia, occhiali scuri e décolleté, armata di un mazzo di rose rosse sui tetti di New York. “Come sbarazzarsi delle proprie catene? Decostruisce, diffrange la sua immagine, devia gli usi, disorienta […]” 2. Si tratta di “ricomporre il mio stesso corpo”, spiega l’artista che non ha paura e osa confrontarsi con tabù e luoghi comuni con una bella, e talvolta crudele, insolenza. Con lei, il glamour colpisce nel segno e l’umorismo (spesso nero) macina con gravità. Lo testimoniano il corpo malato messo in scena in Coquelucheuse o la parodia del crimine in bagno in How Al Pacino kills me!, o ancora quella di una Breakfast troppo ben organizzata: affiora una violenza annidata ovunque sotto l’umorismo…

Al Pacino Scarface Fiorenza Menini
Un glamour trash

Da “la diva cinematografica su un piedistallo su un roof top” alla casalinga nuda rannicchiata contro una lavatrice, a cavalcioni di un televisore o congelata in un frigorifero, l’artista devia abilmente le convenzioni della rappresentazione cancellando “il ridicolo derisorio delle nostre esistenze” 2. Dalla “donna dalla femminilità patinata letteralmente congelata nel suo frigorifero la cui lampada funge da riflettore” (Mrs Freeze and the Frozen Values) a La Courte vie de Mary Smith interpretata in accelerazione in un camerino, mostra le “donne intrappolate da rappresentazioni che le alienano”. 3

 

Tetti (Roof), sotterranei (Down), case occupate (Squats), cucine e bagni, angoli ciechi (Dead Angle), spazi dismessi (Women in Furs), Corridor, alberghi a ore… sono questi i crocevia che prende in prestito Fiorenza Menini per penetrare, al riparo dagli sguardi, nell’intimità travagliata dei suoi soggetti e sperimentare. Per lei sperimentare significa spesso metamorfosare per rompere i codici e spossessarsi prima di riappropriarsi della cornice e della sua immagine. Così in Mascarade, tra le altre performance fotografiche, “i gioielli deformano il volto in un amalgama di carne e metallo con aria da cyborg”, mentre le pellicce […] esibiscono a volte la superficialità di cui possono essere i cliché […] ], a volte liberano il corpo dalla sua forma per restituirgli la sua forza animale”. 3

Una forza espressiva e teatrale che si ritrova nel suo video Les Paysages atomiques tratto da libri fotografici.

 

  1. Citazioni della curatrice della mostra, Céline Mélissent.
  2. Frédérique Villemur nel catalogo della mostra.
  3. Claire Lozier nel catalogo della mostra.
Fiorenza Menini – Serie Roof NY – (c) F. Menini 02

fiorenza-menini.com

« Walk Man Walk like a Woman » 
Double exposition :
FRAC Occitanie
4, rue Rambaud, Montpellier
2 giugno – 21 ottobre
frac-om.org 

Le Kiasma
1, rue de la Crouzette, Castelnau-le-Lez
1° giugno – 13 luglio
lekiasma.fr 

Stéphanie Dulout