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ELINA BROTHERUS

Turchia – Istanbul 

Come “Apparizioni” nel paesaggio, le sagome di Elina Brotherus (1972) mettono in scena la solitudine dell’uomo di fronte all’immensità della natura – o talvolta, di un interno – con grande modernità e una stupefacente intensità.

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© Elina Brotherus

Come l’uomo di spalle che conduce il nostro sguardo al limite dell’infinito nei paesaggi sublimati del pittore romantico tedesco Caspar David Friedrich (1774-1840), l’artista adotta spesso, soprattutto nelle sue opere recenti, la posizione di spalle, incarnando così un modello il cui campo visivo coincide con quello dello spettatore. Siamo così parte dell’immagine, trasportati nelle pianure, nelle valli rocciose e nelle catene montuose deserte investite dalla fotografa e videomaker finlandese, liberi di sentire, meditare, immaginare, estrapolare…

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© Elina Brotherus

Incentrata sullo stretto legame instaurato da Elina Brotherus con la musica, la mostra all’Arter Museum presenta, in particolare, una serie prodotta nel 2006 in omaggio a Erik Satie (Large de Vue : Hommage à Erik Satie). Nell’approccio dirompente che la caratterizza e che conferisce ai suoi autoritratti un tale potere magnetico, combina le istruzioni esecutive non convenzionali inscritte dal compositore francese nei suoi Aperçus désagréables (scritti tra il 1908 e il 1912) con i suoi tradizionali paesaggi nordici così trasformati in partizioni immaginarie: come ingiunzioni visive o concettuali, le indicazioni del maestro incise sul vetro che incornicia le fotografie conducono lo sguardo De coin, En dehors…, dal Visible all’invisibile.

Tra dissonanza e armonia
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© Elina Brotherus

Come contrappunto alla sua serie di fotografie e video, Elina Brotherus si impegna dal 2016 a mettere in scena spartiti musicali presi in prestito da altri artisti o composti da lei stessa, come il suo Wind Music (2022). Una composizione rumorosa e burlesca che si inserisce, come molte delle sue composizioni, nell’eredità dadaista del movimento Fluxus e negli happening musicali di John Cage o Yoko Ono. Spingendo oltre l’interazione tra immagine e suono, il suo Musical Piece, prodotto nel 2022 con il compositore finlandese Max Savikangas, emette una nuvola di suoni (note suonate in pizzicato su una viola amplificata) che rimbalza nello spazio, mentre l’immagine la mostra mentre lancia palle di neve oltre linee elettriche che evocano uno spartito musicale. Una nuova meditazione sullo scorrere del tempo che ci porta, con grande poesia, al limite dell’assurdo e della malinconia.

“ELINA BROTHERUS – Large de Vue” – Arter museum
Irmak Caddesi n°13, Beyoglu, Istanbul (Turchia)
Fino al 27 agosto

arter.org.tr

Stéphanie Dulout