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JULIETA AVERBUJ, VIAGGIO INTROSPETTIVO

L’artista e regista barcellonese sperimenta da diversi anni il mezzo fotografico attraverso varie serie e soprattutto un’opera commemorativa, originale e ricca di sensibilità.

Il lavoro di Julieta Averbuj riguarda la sperimentazione, l’introspezione e la memoria.

© Julieta Averbuj

Laureata in cinematografia presso l’Università del cinema di Buenos Aires, ha lavorato come assistente alla regia e alla produzione in Perù, a New York e in Spagna.

Oggi lavora come programmatrice in uno spazio culturale privato nel centro di Barcellona. Se la sua carriera abbraccia principalmente il mondo del cinema, Julieta Averbuj esplora anche il mezzo fotografico.

© Julieta Averbuj

Il suo lavoro è completato da commissioni, come la serie per (Optical) Metalcraft, brand di occhiali rilanciato nel 2017 dal nipote del fondatore dopo più di trent’anni di assenza. Qui crea sottili effetti ottici attraverso doppie esposizioni e riflessi trovati nella città che caratterizzano le linee del marchio.

Il 2022 segna una pietra miliare nella sua vita, con l’uscita del suo primo photobook, El Juego de la Madalena, che esplora i ricordi successivi alla morte del padre. “Ho ricevuto una telefonata nel dicembre 2017 e mi è stato detto che mio padre era morto”, spiega.

© Julieta Averbuj

Nei giorni seguenti, ho guardato molto da vicino gli album di famiglia nella sua casa di Buenos Aires. Ho sentito allora il bisogno di fare un libro per onorarlo, perché era l’oggetto attraverso il quale anche lui si esprimeva”.

Lavoro di memoria

La fotografa invita così il lettore “a guardarlo da vicino e da lontano, a toccarlo, a cercare accostamenti e a trovarvi relazioni”. Ma anche a “giocare” con le sessanta pagine, perché il titolo del libro rimanda a un gioco inventato dal padre.

© Julieta Averbuj
© Julieta Averbuj

Il libro, edito da Fuego Books e ideato dallo studio di design Underbau, è composto da una copertina con 4 finestre, corredato da un libretto cucito con impunture tipo Singer.

La trama velina della carta fotografica e gli effetti del suo degrado fisico giocano quindi un ruolo importante. Si tratta di frammenti di immagini d’archivio dell’album di famiglia che creano schemi astratti in primo piano e assumono significati diversi man mano che si girano le pagine.

Un vibrante omaggio al padre, che sonda “la costruzione dei ricordi e della memoria come un viaggio mutevole e pieno di deviazioni”.

Allo stesso tempo, ha creato collage per aprire il campo a nuove prospettive che ha presentato in installazioni “interattive” durante la sua prima mostra.

© Julieta Averbuj

Oggi, Julieta Averbuj continua ad esplorare le sfaccettature del suo approccio ed esporre le sue opere cinematografiche e fotografiche in festival e gallerie internazionali.

Barcellona – Spagna

https://julietaaverbuj.com/

https://www.instagram.com/julietaaverbuj/

Nathalie Dassa