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CAPELLI E PELI

“O capelli […] O riccioli! […] Estasi!”

Baudelaire, “I capelli”, I fiori del male.

Charlie Le Mindu — Coiffure Blonde lips Collection Printemps- Été 2010 dite Girls of paradise Fashion Week au Royal Festival Hall, 19 septembre 2009, Londres
© Samir Hussein / Getty Images

Descritti da tanti poeti come ammalianti (“Questi capelli, questi legami, con cui il mio cuore allacci […] / Mi stringono così forte […]”, scrive Ronsard nei suoi Sonetti per Hélène nel 1578), i capelli sono sempre stati, l’elemento primordiale dell’ornamento femminile. 600 opere, dal XV secolo ai giorni nostri, riunite al Musée des Arts décoratifs di Parigi, lo testimoniano brillantemente.

Roberto Greco — Sans titre 2021 Prise de vue numérique
© Photo/ Roberto Greco

“C’è stato un tempo in cui [la] smisurata altezza [delle acconciature] poneva il viso di una donna à metà della sua figura”: se Montesquieu, nelle sue Lettere persiane (pubblicate anonimamente nel 1721) irride “l’incostanza prodigiosa dei francesi sulle loro mode”, e in particolare delle “disposizioni delle loro parrucchiere diffuse in tutte le toelette d’Europa”, Ovidio nella sua Arte d’amare, quindici secoli prima, si meraviglia del “numero infinito di ornamenti e di nuove mode che ogni giorno vedono schiudersi”: “Una ci incanta con i riccioli fluttuanti dei suoi capelli; l’altra con un’acconciatura appiattita e stretta alle tempie. A una piace adornarsi i capelli con una squama lucente, all’altra dare ai suoi le ondulazioni delle onde”…

Maison Margiela — Prêt-à-porter Printemps 2008/2009
© Giovanni Giannoni

Rispetto ai ritratti di donne di corte con parrucche o di giovani spose che sfoggiano piume e riccioli, le acconciature stravaganti scolpite per le sfilate di moda negli ultimi decenni colpiscono nel segno. Così, la fantastica Braided Wig realizzata nel 2010 per Marisol Suarez, che richiama le favolose impalcature di capelli finti e nastri punteggiati di ornamenti a favore alla corte di Maria Antonietta. Un altro cenno a queste eccentricità di corte, in versione neo-surrealista: l’acconciatura Blonde lips di Charles Le Mindu delle Girls of Paradise (collezione primavera-estate 2010), una bocca gigantesca intessuta di capelli biondi svelata durante la Fashion Week al Royal Festival Hall di Londra nel settembre 2009. Più vicino, il Printed postiche con motivi di rami, farfalle e uccelli disegnato da Alexis Ferrer (collezione La Favorite, 2021) ricordano i capelli “presi in prestito” e “truccati” in uso da prima della Rinascimento.

Gli anni 2000 segnano una rottura con l’introduzione dei capelli (pochi millenni dopo i peli…) nell’abbigliamento, come materiale e non più solo come accessorio di ornamento.

Hair Chakra — Coiffure/ Nicolas Jurnjack 2017
© Photo/ Nick Norman

Fedele al suo processo di decostruzione dei codici della moda, Martin Margiela si impadronisce così della parrucca per farne un indumento e forma, attraverso ciocche di capelli biondi, un cappotto setoso per la sua collezione autunno-inverno 2009-2010. Parrucchiere di formazione, Charles Le Mindu, immaginerà anche outfit basati su capelli veri, di cui Lady Gaga sarà l’eccentrica ambasciatrice.

Dopo Olivier Theyskens e la sua giacca ricamata con i capelli (collezione primavera-estate 1999) 1, è alla fine Victor Weinsanto, che per il suo ingresso nella collezione haute couture, per l’autunno-inverno 2021-2022, rivisita il classico tubino nero esaltandolo con ciuffi di capelli lisci e lucenti… Mentre parrucchieri “ispirati”, come Nicolas Jurnjack, creavano vere e proprie opere d’arte utilizzando questa fibra umana.

  1. Vedere più in alto la mostra Man e la moda al MoMu di Anversa 

 « Des cheveux et des poils » – Musée des Arts décoratifs

Fino al 17 settembre

MAD – Musée des Arts décoratifs

107, rue de Rivoli, Parigi I

www.madparis.fr

Stéphanie Dulout