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HALL HAUS O L’IMPORTANZA DELLA DIVERSIT NEL DESIGN

In soli due anni di esistenza, questo collettivo francese si è affermato sulla scena francese, alimentato dall’ambizione di rendere il design accessibile a quante più persone possibile, mantenendo standard e qualità elevati.

Fauteuil “Curry Mango“, 2021
© AM+PM

Abdoulaye Niang, Sammy Bernoussi, Teddy Sanches e Zakari Boukhari, ecco quattro nomi da ricordare. Questa nuova generazione di designer forma dal 2020 il collettivo Hall Haus, dove oggetti, esperienze e trasmissioni si fondono in un viaggio tra ambiente (Hall) e design (Haus). Passato all’Ensci Les Ateliers (per i primi tre) e all’École des Arts et Métiers (per l’ultimo), il quartetto originario dalla periferia parigina ha da allora unito le proprie competenze multiculturali e multidisciplinari in un sottile incrocio di riferimenti.

Fauteuil “Curry Mango“, 2021
© Véronique Huyghe

La loro volontà? Dare forma alla loro visione del design all’interno delle culture urbane e delle arti decorative. Sulla scia di Virgil Abloh (1980-2021) o Pharrell Williams, creatori prolifici ed eterogenei in un settore in rapida evoluzione. Dopo una residenza con la Fondation Lafayette Anticipations che hanno vinto realizzando la poltrona Curry Mango, ispirata alla sedia da campeggio Quechua e alla sedia Wassily di Marcel Breuer, Hall Haus è stata finalista per Villa Noailles 2022 nella categoria oggetti di design. Questa creazione totem definisce interamente il DNA del collettivo e con cui tutto ha avuto inizio.

Approccio di ecodesign

In due anni, questi virtuosi hanno potuto definire il loro stile, ispirandosi sia al movimento Bauhaus che dalla strada, in molteplici progetti.

Chaise ”Olympic palabre”, Dakar 2022
© Henry Diagne

A loro si deve una reinterpretazione della sedia Olympic Palabre, del tavolino Udo Udo in rovere e vetro e dei vasi geometrici. Le loro collaborazioni includono il Bauhaus Athletic Club per progettare una bottiglia d’acqua in ceramica ispirata alla tradizionale fiaschetta giapponese e a un pallone da calcio. Ma anche Adidas per creare vari oggetti con la plastica riciclata delle Stan Smith. Oppure Foot Locker che inventa vasi e altre lampade sezionando una Nike Air Max Plus TN per capirne la complessità strutturale. Con Ikea hanno persino immaginato Camp Haus, un interno di 16 m² per tre coinquilini dove l’eco-design incontra lo stile Mondrian. I loro workshop chiudono il cerchio, trasmettendo il loro valore e il loro know-how in una riflessione sempre circolare per coinvolgere al meglio i giovani nel mondo del design. Hall Haus padroneggia quindi già le linee principali della sua competenza. 

Table “Udo Udo“ pour Théorème Éditions
© Mamadou DIakhité
Table “Udo Udo“ pour Théorème Éditions
© Valentin Fougeray

E le loro mostre lo confermano. Come “Pour ceux” all’International Youth Union durante la Paris Design Week nel 2022 e la fiera Maison et Objet nel gennaio 2023 in un ampio stand tutto giallo, ad immagine del loro studio di design.

https://www.hall.haus/

Francia

Nathalie Dassa