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TIM BREUER, IN CATUDA LIBERA

Dalle profondità acquose sembrano emergere forme impalpabili, indecise; corpi fluttuanti e trasparenti, che evocano a volte la plasticità umana, a volte quella di alghe o meduse, o di alcune traslucide e luminescenti creature degli abissi…

© Courtesy Champ Lacomte Biarritz
© Courtesy Champ Lacomte Biarritz

Uno strano mondo senza fondo e senza profondità quello del giovane pittore berlinese Tim Breuer, ex-allievo di Peter Doig a Dusseldorf. Un mondo poroso dove tutto sembra passare attraverso, i corpi acquosi, l’oscurità come attraversata dalla luce, le ombre iridescenti, come i malva o i verdi così profondi e così luminosi… E quando i dipinti diventano opachi, la densità dei corpi e degli spazi è tale da apparire impenetrabili, lugubri e misteriosi; come perseguitati da un pesante segreto…

© Courtesy Champ Lacomte Biarritz

“Spazi interstiziali”? “Figure in transito, allo stesso tempo presenti e al limite dell’assenza”? “Le sue storie sono aperte”, scriveva l’artista e filosofo Hito Steyerl in occasione della mostra a lui dedicata alla galleria Champ-Lacombe dello scorso anno. Non sappiamo infatti chi viene, chi passa, chi si affaccia su queste acque agitate e sprofonda nei blu notte, nei marroni rossastri o nei neri profondi… Né cosa nascondono gli sfondi densi e molteplici, le profondità illuminate e i colori acquatici.

© Courtesy Champ Lacomte Biarritz

Derivati ​​da strati di vernice grattati, cancellati man mano che si sovrappongono, questi spazi inquieti e instabili creano un rapporto spaziale confuso tra lo spettatore e la tela: sembrano mescolare la scena e lo sfondo, l’interno e l’esterno, il reale e il sogno…, ci immergono nell’indeterminatezza spazio-temporale, accentuando la stranezza dei personaggi solitari che infestano queste zone d’ombra liberate dal potere del reale per farci naufragare dalla parte del sogno.

Champ Lacombe

7, rue Champ Lacombe, 64200 Biarritz

www.champlacombe.fr

Stéphanie Dulout