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CORSO : PHOTODAYS

© SARAH BALEY

Lanciato nel 2020 da Emmanuelle de l’Écotais (ex curatrice del Museo d’Arte Moderna di Parigi, specialista di Man Ray) per riunire tutti i luoghi e gli eventi legati alla fotografia e al video durante l’autunno parigino, Photodays offre un ricco programma di visite per collezionisti informati o semplici amatori attraverso più di cento luoghi (gallerie, musei, fondazioni o appartamenti privati). Un festival ricco in cui abbiamo raccolto alcune pepite.   

SARAH BALEY
Dada fotografico

© SARAH BALEY
© SARAH BALEY

Usare la fotografia “come uno strumento vivo piuttosto che come una collezione di momenti congelati al momento della cattura”: questa è la linea scelta da Sarah Baley. È anche una ricerca visiva e narrativa che la fotografa newyorkese persegue nelle sue “selezioni narrative”, giocando con il potenziale narrativo delle immagini “sospese”. Simili a fermi immagine, le sue fotografie sono inquietanti nella loro fissità di intensità decuplicata. Drammatizzando l’attimo e corrompendolo, sembrando distorcere il tempo, compongono enigmatici romanzi fotografici urbani, dipanando il filo di una storia fittizia in un’estetica del caos altamente controllata. 

Fino all’11 dicembre 
1831 Galleria d’arte
6, rue de Lille, Parigi 7e 

www.1831artgallery.com

CHRISTOPHER THOMAS 
Nostalgia squisita

© CHRISTOPHER THOMAS
© CHRISTOPHER THOMAS
© CHRISTOPHER THOMAS

Sostenute dalla stessa “tensione cinematografica”, ma prive di filo narrativo (ma non di indizi…) e di protagonisti (nessun personaggio in questi paesaggi abbandonati), le fotografie di Christopher Thomas della serie Exquise Nostalgia, realizzate tra il 2000 e il 2020, ci accompagnano in uno strano tour del mondo “dolceamaro” – per usare il titolo di molti di questi scatti. Dal Texas all’Ucraina, in atmosfere notturne ma illuminate, in una sorta di in-between, i nostri cuori oscillano tra gioia e tristezza, meraviglia e sconforto: questa è la nostalgia, ma se è stata dipinta, è già stata fotografata?

Fino al 28 gennaio 
Galleria XII
14, rue des Jardins-Saint-Paul, Parigi 4e

www.galerie-photo12.com

DAVID HORVITZ
The Submersion of Images

16.380 minuti: è la durata della mostra, il tempo necessario per proiettare e poi cancellare 16.380 fotografie scattate da David Horvitz a partire dai primi anni 2000 nell’ambito del suo progetto intitolato Nostalgia, un riferimento al film del 1971 del regista e fotografo americano Hollis Frampton, di cui propone una sorta di remake. Mentre il film di 40 minuti di Hollis Frampton mostrava il consumo di tredici stampe d’argento poste su una piastra, David Horvitz orchestra la distruzione definitiva dei suoi archivi… Solo brevi testi descrittivi, simili a piccoli poemi in prosa, raccolti in un libro d’artista, sopravvivono ai file cancellati… Secondo Horvitz, è in gioco la nostra sopravvivenza: “In un mondo in cui si accumulano immagini, per lo più di origine digitale, in cui l’archiviazione dei dati solleva persino problemi ambientali, la distruzione di queste fotografie è un atto di resistenza”. Da lì a farne un’opera d’arte, è solo un passo che, nell’era del “disruptive everything”, è stato appena compiuto… Dopo La Subversion des images 1 arriva il momento della loro distruzione… 

1 Album di fotografie surrealiste scattate alla fine degli anni Venti da Paul Nougé (1895-1967).

Fino al 21 gennaio 
Galleria Jean-Kenta Gauthier
4, rue de la Procession, Parigi 15

www.jeankentagauthier.com

Stéphanie Dulout