[wpml_language_selector_widget]

Partager l'article

200 VISIONI CREATIVE PER IL BICENTENARIO DI LOUIS VUITTON

Il pellettiere francese continua a celebrare due secoli di creazione chiudendo la sua mostra itinerante a New York fino alla fine dell’anno.

© Jason Crowley

Da più di un anno il marchio di lusso rende omaggio all’avanguardia del suo fondatore Louis Vuitton, nato nel 1921, intraprendendo un viaggio intorno al mondo con la mostra “200 Trunks, 200 Visionaries”. Partendo da Asnières, culla della Maison, ha fatto tappa a Singapore in aprile e a Los Angeles in settembre, prima di stabilirsi a Manhattan, nell’ex edificio Barneys in Madison Avenue. Quest’ultima destinazione è considerata la più audace. 

© Jason Crowley

Il concept invita i luminari del mondo dell’arte, della cultura, della scienza, dello sport e delle cause umanitarie a reinventare l’iconico baule attraverso concetti astratti e inviti al sogno. Tra gli invitati troviamo ad esempio Marc Jacobs, Gloria Steinem, Supreme, BTS, Pat McGrath, Susan Miller, Scott Barry Kaufman, Jean-Michel Othoniel e Jean-Philippe Delhomme. I visitatori vengono accolti da Monsieur Louis, trasformato in un robot gigante, fatto di bauli digitali. Quindi, tutto inizia con il design originale di questo oggetto rivoluzionario, creato nel 1854, che funge da tela bianca per tutti questi virtuosi, provenienti dai quattro angoli del globo.

© Jason Crowley

Esperienze visive

L’evento si sviluppa su quattro piani e lascia il posto ad atmosfere eclettiche, vibranti e colorate, tra cui una “secret room” con il baule jukebox, disegnato da DJ Benji B. Un altro spazio che sembra un magazzino accosta bauli a opere sospese di Zhang Ding e Mimosa Echard. In un altro spazio, Marc Jacobs firma un baule coperto dalla stampa dei graffiti di Stephen Sprouse di LV in una stanza tutta rosa. Più avanti, corridoi dal nero intenso conducono al “Data Fabric” dell’artista turco Refik Anadol per una riflessione sul futuro dell’industria della moda tra specchi e schermi digitali. Un panorama eterogeneo quindi, aperto a tutte le fantasie. Come la Brooklyn Balloon Company di Robert Moy, composta da palloncini dipinti con resina epossidica, il “baule Houdini” chiuso con cinghie di cuoio di Peter Marino, o ancora quello volante del pilota francese Franky Zapata. 

© Jason Crowley

Nel seminterrato, un programma di residenza, chiamato “The Residency”, infonde nuova vita alla scena creativa di New York, mentre mostra come il team creativo ha concettualizzato le vetrine. E infine, per mangiare e bere qualcosa, troviamo il nuovo ristorante Freds x Louis. Il progetto LV200 vuole essere filantropico e i bauli saranno messi all’asta da Sotheby’s a dicembre.

© Jason Crowley

Mostra “Louis Vuitton: 200 Trunks, 200 Visionaries”
Dal 14 ottobre al 31 dicembre 2022 
660 Madison Avenue, New York

https://fr.louisvuitton.com/fra-fr/magazine/articles/louis-200-exhibition#

Nathalie Dassa

Crediti fotografici Jason Crowley/BFA.com – Louis Vuitton Malletier