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DAREL CAREY, UNA QUESTIONE DI OTTICA

Questo mago della linea veste le superfici e gli spazi per meglio ricomporli a suo piacimento, modificandone le forme attraverso le nostre percezioni, che rimangono impigliate nelle sue reti.

©DARELCAREY

Affascinato da tempo dalle costruzioni impossibili di MC Escher, ha avuto l’idea di sfruttare i tracciati che disegnava spontaneamente fin dall’infanzia, durante gli studi all’Otis College of Art and Design di Los Angeles (2012-2016), per esplorare nuove dimensioni aprendo infinite possibilità. Da allora i suoi nastri adesivi creano nuove topografie.

©DARELCAREY

Quando li fa scorrere dal pavimento al soffitto, lo spettatore diventa attore attraversando fisicamente gli spazi immersivi creati ex novo. Con una consumata arte dell’illusione, i suoi chevron alterano le prospettive e giocano con le nostre menti, che imprigionano nel loro labirinto. Direzione, distanza e scala sono le variabili di un’equazione che dà origine a un nuovo universo, che si dispiega in modo quasi organico. L’Op Art di Darel Carey può essere apprezzata come un’esperienza che ci invita a cambiare il nostro punto di vista.

©DARELCAREY

www.darelcarey.com

Sophie Reyssat