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EQUATORE E GALAPAGOS : ACQUA E FUOCO

Piccolo nelle dimensioni, questo Paese è grande nella sua diversità. Il sito è ideale per i viaggiatori che amano la cultura andina, ma anche per gli escursionisti e i naturalisti in erba.

L’atterraggio a Quito, la capitale più alta del mondo con i suoi 2.800 metri di altitudine, dà il tono giusto: in questo Paese a cavallo delle Ande si rimane senza fiato. Vera e propria spina dorsale lunga circa 600 km, questa catena montuosa separa la pianura costiera del Pacifico, frequentata da balene e surfisti, dal selvaggio Oriente amazzonico. Una terra di contrasti, che si esprimono anche attraverso la dura opposizione tra tradizione e modernità, con il pittoresco mercato di Otavalo, dove si commerciano animali e poncho, che costituisce l’emblema amerindio di questa regione che divenne il secondo centro dell’Impero Inca.

Il sito di Ingapirca è una delle rare vestigia di questo periodo. Dopo aver assaporato l’atmosfera barocca dell’antico centro coloniale di Quito, l’autostrada Panamericana invita a dirigersi verso sud. Chiamato il “Viale dei Vulcani”, comprende i più illustri rappresentanti dell’Anello di Fuoco del Pacifico, a partire dal Cotopaxi, uno dei più pericolosi al mondo. Dopo aver ammirato le acque turchesi della laguna di Quilotoa, che occupa un antico cratere, i più intrepidi si cimenteranno con i 6.310 m del Chimborazo. Gli altri si dirigeranno verso la città termale di Baños e prenderanno la via delle cascate che li condurrà ai margini della giungla, a Puyo. È necessaria una pausa a Cuenca, patrimonio mondiale dell’UNESCO. È un’occasione per acquistare un cappello di paglia tessuto a mano nella regione… il famoso panama!

A pochi chilometri di distanza, il Parco Nazionale di Cajas offre agli escursionisti la sua incantevole natura selvaggia, con oltre 200 laghi arroccati a circa 4.000 metri. Dopo aver gustato una trota e un succo di mora, scendiamo nella tentacolare città di Guayaquil per imbarcarci su un volo per le isole Galapagos, dove leoni marini e iguane saranno il comitato di benvenuto. Dopo aver salutato le tartarughe giganti di Santa Cruz, dovrete prendere una barca per scoprire le isole meno turistiche e sperare di avvistare uno squalo martello o una manta. Dalla cima del Bartolomé, la vista abbraccia tutto l’arcipelago, ultima cartolina di un viaggio ricco di panorami indimenticabili.

Sophie Reyssat