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Il Salk Institute di San Diego in quattro punti

Teatro della sfilata di moda Louis Vuitton Cruise, l’edificio brutalista è stato progettato dall’architetto americano Louis Kahn per ospitare un centro di ricerca.

Uno spazio sostenibile: John Salk, su iniziativa di questo centro, aperto nel 1960, chiese a Kahn di creare spazi di laboratorio ampi e senza ostacoli che potessero adattarsi alle mutevoli esigenze della scienza. I materiali da costruzione dovevano essere durevoli, semplici, resistenti e richiedere la minor manutenzione possibile. Per soddisfare questi criteri sono stati scelti cemento, teak, piombo, vetro e acciaio.

Cemento dalle antiche ispirazioni: Kahn si è rivolto all’epoca romana per riscoprire le qualità impermeabili e il caldo bagliore rosato del cemento “pozzolanico”. Una volta che il calcestruzzo si è solidificato, non necessita di ulteriori trattamenti. L’architetto ha anche scelto un aspetto incompiuto per il teak che circonda le torri dello studio e le finestre degli uffici occidentali e non ha chiesto che fosse applicato nulla sul teak.

Struttura a specchio: L’edificio è costituito da due strutture a specchio, entrambe alte sei piani, che fiancheggiano un ampio cortile in travertino. Le torri che sporgono nel cortile offrono uno spazio di studio per i professori senior. All’estremità occidentale ci sono sei piani di uffici che si affacciano sull’Oceano Pacifico.

Luce naturale: la richiesta di Salk era la seguente: l’Istituto deve essere un ambiente accogliente e stimolante per la ricerca scientifica. Così Kahn ha inondato i laboratori di luce naturale, costruendo tutte le pareti esterne con grandi lastre di vetro a doppia resistenza per creare un ambiente di lavoro aperto e arioso. Anche gli spazi sotterranei erano illuminati da lucernari.

Lisa Agostini