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HA: AR

Mutazioni generative

Star dell’esplosione Crash che, durante la 15a edizione Contemporary Istanbul art fair di giugno 2021, ha svelato le opere NFT della Feride Ikiz collection, e molto attivi sulla scena di Istanbul, il duo ha:ar opera una inquietante fusione tra il reale e il virtuale. Opera del terzo tipo, la loro penultima opera, Electric mannerism, presentata lo scorso anno a Londra1, Milano e Venezia, procede da una trasmutazione digitale, operata dall’artista multimediale Arda Yalkın, delle sculture in bronzo del suo complice e compagno, Hande Şekerciler. Una trasposizione e animazione virtuale, tramite modellazione 3D e video digitale, ancora più inquietante in quanto le sculture neomanieristiche di Hande Şekerciler sono di uno stile molto garbato e molto “accademico”…

Nudi dall’anatomia perfetta dispiegati in pose tenere, lascive o convulse, molto coreografiche, dispiegando di proposito tutta la plasticità del corpo umano. Corpi perfetti che, però, scopriamo spesso duplicati… Duplicazioni oniriche o corpi mutanti? Potrebbero queste figure con la loro plasticità troppo perfetta e la loro strana doppiezza anticipare le metamorfosi di una prossima post-umanità?

Dedicate alle mutazioni casuali dell’arte generativa (in cui le immagini, secondo un sistema algoritmico, si generano), nella loro trasposizione digitale, appaiono come tali: moltiplicate in diluvio di corpi agglutinati a grappolo alla maniera delle rappresentazioni medievali o barocche della caduta dei dannati durante il Giudizio Universale, queste figure spettrali appaiono come morti viventi, dotate di innesti scheletrici, mentre vorticano in nebbie in evoluzione…

Generati dal computer (computer-generated imagery) e presentati in scatole luminose, questi dipinti virtuali sono stati battezzati dagli artisti Impossible Sculptures: “sebbene siano tridimensionali […], le strutture volumetriche di queste opere basate su modelli generativi non potrebbero essere prodotto nel mondo fisico”.

“Grazie ai progressi della tecnologia, i limiti del reale vengono costantemente respinti”, spiega ha:ar, la cui altra serie, intitolata Lucid (in riferimento alla nozione di “sogno lucido”, Lucid dream), varca le soglie di universi utopici. In una sorta di fluttuante immaginario postmoderno, vediamo un viso infantile che galleggia in acque agitate (che potrebbero evocare il liquido amniotico o l’abisso) che si liquefa in colorate marmorizzazioni, che ricordano i commoventi Cryptomarbles di un altro artista turco esperto di NFT, Ecem Dilan Köse, recentemente esposto nella mostra Now in Digital Art: Alternative Realities + NFT presso la fondazione Akbank Sanat di Istanbul.

Per questa serie Lucid, Arda Yalkin spiega di essersi ispirata alla magia luminosa dei ritratti di Rembrandt e dei suoi contemporanei, risultante dall’uso di un’unica fonte di luce artificiale, manipolando questa illuminazione “con simulazioni liquide generative”. Uno stupefacente sincretismo tra l’eredità degli antichi maestri e l’impermanenza dell’universo digitale basato sull’indeterminatezza delle forme in perenne metamorfosi…

1. Galleria JD Malat / www.jdmalat.com

www.wearehaar.com

www.handesekerciler.com

www.akbanksanat

Stefania Dulout