![](https://galeriejoseph.com/wp-content/uploads/2022/04/1-3.jpg)
![](https://galeriejoseph.com/wp-content/uploads/2022/04/2-4.jpg)
![](https://galeriejoseph.com/wp-content/uploads/2022/04/3-3.jpg)
I suoi scatti umoristici, la cui estetica richiama l’universo di Guy Bourdin e l’approccio a quello di Cindy Sherman, fanno di Kourtney Roy un’artista a pieno titolo. Le sue ispirazioni decisamente rivolte al cinema, in particolare quella di David Lynch, conducono le sue fotografie in un mondo ai confini della realtà e della fantasia. La sua arte è esposta a Parigi, Mosca o Sydney quando non è evidenziata nei libri, tre in totale: “Ils pensent déjà que je suis folle” (Edizioni Filigranes, 2014), “Northern Noir” (Edizioni La Pionnière, 2016), e una guida della città alla collezione Louis Vuitton su “California” (Edizioni Louis Vuitton, 2016).
![](https://galeriejoseph.com/wp-content/uploads/2022/04/4-3.jpg)
![](https://galeriejoseph.com/wp-content/uploads/2022/04/5.jpg)
![](https://galeriejoseph.com/wp-content/uploads/2022/04/6.jpg)
La collaborazione con una casa di moda è tutt’altro che la prima. Abituate a immortalare i look degli stilisti, le sue foto adornano le pagine di Vogue Japan, Échos Série Limitée, Madame Figaro e persino alcune maison come Dior. Ma quando entra in scena Kourtney Roy, una bionda ossigenata, le unghie affilate, una sigaretta in bocca e abbronzata eccessivamente – un ambiente così lontano dal suo natio Ontario dove è cresciuta con il padre cowboy, ma che – dopotutto – gli si addice perfettamente .
![](https://galeriejoseph.com/wp-content/uploads/2022/04/7.jpg)
![](https://galeriejoseph.com/wp-content/uploads/2022/04/8.jpg)
Cheynnes Tlili