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MARTINE GUTIERREZ, RIAPPROPRIARE L‘ARTEFICIO

Fotografia di moda? Video musicale pop retrò? Nel suo lavoro Martine Gutierrez utilizza codici visivi e iconografia popolare stereotipata, se non per il fatto che interpreta tutti i ruoli. Allo stesso tempo fotografa, costumista e modella, a differenza delle pubblicità delle riviste femminili, l’immagine di sé proposta viene padroneggiata, scelta, riappropriata. Si inserisce quindi nella linea tracciata da Hannah Wilke o Cindy Sherman, di una fotografia impegnata contro gli stereotipi di genere e culturali veicolati dai media. Lo testimonia la sua serie Demons, realizzando costumi aztechi, maya e yoruba per mettere meglio in discussione i loro significati e la loro riappropriazione culturale.

Riprendendo le norme per deviarle meglio e criticarle, o esagerando con l’artificio per esplorare meglio le profondità della propria identità, è senza dubbio tra questi due paradossi che fiorisce l’arte di Martine Gutierrez.

Martine Gutierrez

Rappresentata dalla Galerie RYAN LEE

Ana Bordenave