Formatosi in design industriale all’Ecole Nationale Supérieure de Création Industrielle di Parigi, Vincent Leroy ha conferito al design una dimensione monumentale spettacolare che ha fatto la sua fama. La sua ultima creazione, disseminata nelle vetrine delle boutique Yves-Saint-Laurent nel mondo, la dice lunga sul suo lavoro al crocevia tra arte, architettura e design: sculture caleidoscopiche motorizzate che moltiplicano la realtà nei riflessi prismatici. Alla base della sua ricerca plastica, che lui stesso definisce un’oscillazione tra reale e virtuale, natura e artificiale, ha preso forma questa ibridazione, dalle sculture cinetiche alle installazioni immersive o alle opere monumentali, nel movimento, la sua materia prima. Increspature, riflessi, vibrazioni, rotazioni, anamorfosi…, linee o corpi che galleggiano in campi luminosi o luccicanti, bolle giganti sospese (nell’anfiteatro del Bryce Canyon nel 2020) o che sfilano sulle aiuole della Reggia di Versailles (Big Bubbles, 2007) in un alone rotante (Arles, 2020), i suoi mobili di vetro e i suoi gonfiabili ci immergono in un’altra dimensione, leggera e fluttuante, onirica e contemplativa, dello spazio e del tempo.
Sito dell’artista: www.vincentleroy.com
Instagram: @vincent_leroy_studio
Stéphanie Dulout