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ZANELE MUHOLI

Empowerment visivo

Only half the Picture, Face and Phases, Brave Beauties, Being, Somnyama Ngonyama... I titoli della serie di Zanele Muholi sono particolarmente evocativi. Attraverso le sue fotografie, l’artista proveniente dal Sudafrica testimonia la vita e la storia della comunità nera LGBTQIA+ nel suo paese. Il suo lavoro ci parla di violenza e silenziamento quanto di amori e identità emarginate. La mostra attualmente al Gropuis Bau di Berlino ripercorre tutta la sua carriera.

In ogni immagine orgoglio e rivendicazione si fanno sentire. Ci chiamano nell’atemporalità del bianco e nero o nella gioia dei colori, si raggomitolano con occhi chiusi per il piacere, si fanno ricordare sulle tracce delle mutilazioni e dei traumi vissuti, poi vengono dimenticate dietro la tenerezza fiduciosa di una coppia abbracciata. Muholi si definisce “visual activist” e fotografa come si prende la parola, contro la tortura e le discriminazioni, per affermare la propria legittimità all’esistenza e quelle delle persone interessate. Così, i ritratti sviluppati con la serie Faces and Phases sono realizzati in complicità con i modelli. Inoltre, la sua attuale serie Sonyama Ngonyama risponde simbolicamente alla violenza razzista legata alla sua storia in una raccolta di autoritratti, immagini frontali teatralizzate su sfondo nero come le figure custodi di una storia sociale. Il lavoro di Zanele Muholi fa parte di un’estetica dell’empowerment, al confine tra creazione artistica, documentario e politica.

Mostra Zanele Muholi

Gropius Bau, Berlino

Fino al 13 marzo 2022

https://www.berlinerfestspiele.de/en/berliner-festspiele/programm/bfs-gesamtprogramm/programmdetail_331291.html

Ana Bordenave

Crediti foto: 

Zanele Muholi è un* artista non-binari*, pronome : iel/Lea (FR) They/Them (EN) loro (IT)