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NICOLAS DELPRAT

La Notte americana

Usato come riferimento alla tecnica di filtraggio della luce impiegata nel cinema per ottenere un’atmosfera notturna nelle scene girate in pieno giorno, il titolo della nuova mostra che la Galleria Maubert dedica a Nicolas Delprat ci immerge immediatamente nell’atmosfera molto cinematografica di questo lavoro pittorico incentrato sull’illuminazione.

© Courtesy of Nicolas Delprat
© Courtesy of Galerie Maubert

Un carattere cinematografico attraverso riferimenti e influenze (David Lynch, Brian de Palma…), ma anche tecniche e messa in scena (formati, inquadrature, sequenze, uso del fuori campo…). Nessun personaggio, tuttavia, in questi quadri neri attraversati dalla luce, perché ciò che viene messo in scena non è altro che la luce. “Portare la luce sul nero”, così d’altronde l’artista descrive il suo modo di dipingere: partendo sempre dal nero, riesce, per successive ricoperture del fondo, in strati sottilissimi di pittura (blu, bianco, rosa…) diluita, a creare una superficie luminescente.

© Courtesy of Nicolas Delprat
© Courtesy of Galerie Maubert
© Courtesy of Nicolas Delprat
© Courtesy of Galerie Maubert

“Fa della sua superficie una distesa vibratoria, composta da continui scambi tra i suoi diversi strati. La superficie è una zona di affioramento dove ciò che viene dallo sfondo del dipinto dialoga con ciò che sembra arrivare anche questo dall’esterno e lì viene proiettato, come su uno schermo”, spiega Marguerite Pilven, curatrice della mostra.

Superficie luminosa

A volte riprodotto in modo illusionistico, a volte presente in modo allegorico, lo schermo è al centro dell’opera di Nicolas Delprat. Proiezione cieca in 16 mn dove, non restituendo nessuna immagine, diventa un quadrato blu su sfondo nero alla maniera dei monocromi più iconici della storia dell’arte.

© Courtesy of Nicolas Delprat
© Courtesy of Galerie Maubert
© Courtesy of Nicolas Delprat
© Courtesy of Galerie Maubert

Nella serie intitolata James in ricordo della “contaminazione luminosa” di un’opera del grande scultore della luce, James Turell, c’è una superficie luminosa. Nella serie Zone, un recinto dipinto in controluce, capace di suscitare tutte le estrapolazioni dello spettatore “imprigionato” incoraggiato a dare libero sfogo alla sua immaginazione…

Giocando con il mistero e la suspense del fermo immagine – di cui decuplica la forza narrativa frammentandola come tanti “schermi divisi” o piani sequenza – Delprat gioca anche con la sua ambivalenza (al confine tra campo cinematografico e campo pittorico, del reale e della finzione, della realtà e dell’astrazione…), attraverso dispositivi pittorici in cui “lo spettatore si trova catturato in una soglia, uno spazio tra due che richiede un attraversamento dello sguardo”. 

© Courtesy of Nicolas Delprat
© Courtesy of Galerie Maubert

Così in Coming soon, l’artista che ci mette davanti a un sipario blu (dai quadri rinascimentali a Velluto blu di David Lynch, i riferimenti non mancano), non ci invita a essere voyeur di una scena immaginaria (del palcoscenico nascosto dietro il sipario), ma ad essere anche veggenti, per immergerci nel mistero stesso della pittura qui incarnato da questo lembo di velluto blu, un virtuoso “pezzo di pittura”.

GALERIE MAUBERT

20, Rue Saint-Gilles, Parigi III

Francia

Dal 6 aprile al 20 maggio

galeriemaubert.com

nicolasdelprat.com

Stéphanie Dulout