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LA STONE HOUSE, BELLEZZA MODERNISTA

Messico – Monterrey

© Onnis Luque

Taller ADG firma una superba casa modernista in Messico in un gioco di volumi ispirato agli elementi dell’emblematico architetto Luis Barragán.

© Onnis Luque

La Stone House (Casa de Piedra), adagiata su una collina, offre una vista panoramica di Monterrey, in Messico. Volumi di spazi, geometrie e sovrapposizioni di muri, riflessi e suoni di specchi d’acqua costituiscono questa casa modernista sviluppata su un unico piano e coperta da un tetto in noce. È opera dello studio Taller ADG, con sede a Città del Messico, che ha collaborato con l’interior designer Micaela de Bernardí. Insieme, si sono ispirati al lavoro di Luis Barragán tra sintesi di spazio, luce e materiali con soffitti in legno che rendono omaggio alle tradizioni vernacolari. Al centro si trova un ampio cortile con una fontana, magnolie e una scultura dell’artista cinese Ai Wei Wei che crea un ambiente sottile propizio per la contemplazione. Le fluttuazioni del clima della regione si riflettono anche nella scelta dei materiali: il travertino leggero e fresco contrasta con il calore del legno.

© Onnis Luque
© Onnis Luque
© Onnis Luque

Gioco di linee

Il team di progettazione ha mantenuto una tavolozza di colori luminosi e uniformi in un tono simile al marmo e all’architettura. Per mantenere la luce zenitale naturale sono stati installati lucernari. All’interno, la circolazione rimane fluida grazie a porte scorrevoli a scomparsa e a mobili disposti lungo gli assi. L’ingresso avviene attraverso una sala illuminata naturalmente che conduce a un salotto, a sala da pranzo, a un bar e a una terrazza dotata di griglia per serate all’aperto. La casa dispone anche di un’intima sala riunioni che dà su un patio, poi su un giardino con vista sulla città messicana. Poco distante si trovano la cucina e tutta la zona privata.

© Onnis Luque
© Onnis Luque

Questa comprende una camera familiare, collegata alla camera padronale con un cortile interno, altre due camere da letto, una palestra e un ufficio. Al centro, arte, con opere di Rufino Tamayo, Anish Kapoor, Anselm Kiefer, Giuseppe Penone. Per quanto riguarda l’arredo, è un insieme di mobili antichi, di designer del XX secolo (Hans J. Wegner, Warren Plattner) e contemporanei (Vincenzo de Cottis, Lindsey Adelman). La Stone House celebra così l’architettura emotiva nella luce, fondendosi con l’aspetto minimalista specifico del movimento moderno.

© Onnis Luque
© Onnis Luque

 

Nathalie Dassa