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CEREN ARSLAN O LE NUOVE REALTÀ

L’artista-designer con sede a New York crea architetture e ambienti dai dati digitali per esperienze visive iperrealistiche.

I progetti di architettura sono diventati in dieci anni una parte importante dell’era digitale. I software di modellazione e le tecnologie avanzate spingono i confini del realismo fotografico, confondendo i confini tra reale e virtuale. Questi rendering iperrealistici sono oggi utilizzati come strumenti di comunicazione per artisti, designer, architetti e altri creatori, immergendo l’utente di Internet in atmosfere estetiche ed emotive. Ceren Arslan ne è un esempio perfetto. Questa virtuosa americana di 26 anni combina strumenti digitali, tecniche artigianali e dati digitali nelle sue composizioni per creare scene che generano nuove realtà narrative. Ispirata da Ricardo Bofill, Luis Barragan, Peter Zumthor, ma anche da Diana Vreeland e Wes Anderson, Ceren Arslan ha già un portafoglio impressionante per la sua qualità visiva, artistica e grafica.

Trompe-l’œil

Il suo primo progetto, Episodes, è una serie di collage 2D, che utilizza dati digitali condivisi su Internet e raffigura edifici immaginari che prendono il nome da città famose. Con EXIT, espande il concetto in 3D attraverso spazi che definisce “prefittizi”, approfondendo la sua ricerca sull’influenza delle risorse digitali. Si interroga quindi sulla cultura e la creazione dell’immagine architettonica in cui gli ambienti trasformati, che oggi non esistono, hanno il potenziale per diventarlo in futuro. È attraverso le imperfezioni catturate dalla vita reale (texture, materiali, motivi) che raggiunge questo livello di assoluta autenticità. EXIT è quindi definita come un’uscita dal nostro mondo per entrare meglio in una nuova realtà immaginaria. Oggi, Ceren Arslan continua a sviluppare il suo progetto con altri mezzi, come video, animazione, musica e pittura, pur mantenendo l’obiettivo di poter costruire concretamente ciò che crea digitalmente.

https://exitceren.com/

Credit Exit Series © Ceren Arslan

Credito fotografico ritratto © Semina Bildik

Nathalie Dassa